No, non parliamo di Gordon R. Dickson – anche se…
Piuttosto, se degli spettri aleggiano su questo post, sono quelli della buonanima di George Orwell, Buckminster Fuller e Joseph Goebbels.
Non necessariamente inquell’ordine.
L’ho scoperto ieri, chiacchierando con un’amica per telefono.
Si chiama OVO, ed è destinato a cambiarci la vita.
Stando ad un dettagliato articolo recentemente comparso su l’Espresso, OVO è, in prima battuta…
una srl partecipata al 47 per cento da Trefinace, una società lussemburghese che fa capo alla Fininvest
Fin qui, nulla di male.
Lo scopo di OVO è quello di creare l’OVOpedia, una colossale enciclopedia multimediale che in accattivanti videoclip da tre minuti fornirà tutto lo scibile universale agli insipienti.
Il Rinascimento?
Zac!, tre minuti.
Leonardo da Vinci?
Zac!, tre minuti.
I Beatles?
Zac!, tre minuti.
L’Impero Romano da Cesare Augusto al sacco di Roma?
Zac!, tre minuti.
La fisica delle particelle?
Zac!, tre minuti.
Con belle immagini, una bella musichina, ed una presentazione giovane.
Perché sono ben noti due fatti
. primo, l’Italia è un paese colossalmente ignorante
. secondo, l’intervallo di attenzione media del pubblico della MTv generation difficilmente supera i cinque minuti.
Ed il riferimento alla MTv generation non è gratuito.
L’idea di tutto questa faccenda l’ha avuta infatti (citiamo ancora dall’Espresso)
un ragazzo simpatico e carino di 35 anni: l’ex vj Andrea Pezzi che presiede la società e la controlla al 53 per cento attraverso Nova Fronda, un’altra srl il cui nome si richiama direttamente al singolare credo psico-filosofico di Antonio Meneghetti, un ex frate francescano dal burrascoso passato giudiziario che negli anni ’70 ha fondato l’ontopsicologia, una disciplina che ha come scopo la “formazione del leader, inteso come intuizione attiva di soluzioni per il collettivo”
E qui tocca fidarsi de L’Espressoperché non esistono voci su Wikipedia – né in italiano né in inglese – a riguardo – fatto di per sé già sospetto in quest’epoca di cultura digitale alla velocità del pensiero.
Pezzi fu già responsabile dell’orrido Tornasole, su RaiDue, alcuni anni or sono.
Stando ad un blog connesso a La Stampa
Nel suo scritto “Onto Arte” Meneghetti dichiara: “Io cerco di mettere l’uomo in una posizione tale da non avere la necessità di salvarsi, gli offro il piedistallo della divinità.”
E vai così.
Il risultato di questo strano pasticcio è una “enciclopedia” che definisce Hitler “un personaggio controverso” – alla pari di Stalin.
Straordinario oratore il primo, dotato di grande forza d’animo il secondo.
Ancora dal blog su La Stampa
Poiché la riscrittura è centrata sulla volontà dei grandi uomini (la “volontà” è il motivo conduttore dell’opera), Hitler viene descritto come un leader con un grandissimo carisma personale e straordinarie qualità di oratore che si sarebbe ispirato addirittura alle teorie del Dalai Lama. In poche parole, un vero pacifista. Non si fa cenno alle persecuzioni razziali, limitandosi a dire che Hitler ha salvato la Germania da un complotto di ebrei e comunisti. Quanto a Stalin, anche nel suo caso viene messa in risalto la “forza d’animo”. Sì, ha fatto fuori qualcuno, ma solamente per “mantenere l’ordine” e la clip si conclude con queste parole: ”Figura controversa del Novecento, l’uomo d’acciaio lascia dietro di sé un impero.”
Orwell, primo dei tre spettri evocati in testa al post, immaginò un futuro nel quale una parte del governo era impegnata nell’attiva riscrittura della storia.
Difficilmente avrbbe immaginato che l’operazione venisse condotta da un’azienda, ma bisogna capirlo, scriveva in un’altra epoca.
Asimov (che così riesce ad intromettersi anche inquesta) demolì a suo tempo la visione del futuro proposta da Orwell, osservando come in fondo non sia mai stato necessario ai regimi (come quelli di Hitler e Stalin, ad esempio) riscrivere la storia – basta mentire, e la popolazione ci crederà, eprovvederà successivamente a scrivere la storia di proprio pugno, opportunamente alterata.
Che è poi ciò che sosteneva Goebbels, e che a modo suo sostiene Meneghetti…
la realtà è come una partita di scacchi, in cui il vicitore fa le leggi, scrive la storia e definisce la morale
Uno che avrebbe capito, e bene, come l’attività di un’azienda possa alterare radicalmente ilcorso di una civiltà è Buckminster Fuller, poliedrico inventore-imprenditore del secolo scorso.
Lui, però, per educare i giovani disabituati alla lettura dei libri ed all’approfondimento in classe, inventò il Gioco del Mondo, nel quale i ragazzi erano stimolati a simulare situazioni politiche e sociali globali ed a risolverle applicando modelli storici ed economici, previsioni sullo sviluppo scientifico e articolati dibattiti.
Povero Bucky Fuller, oggi non si usa più.
Bastano tre minuti ed un videoclip colorato per spiegarti in tre minuti tutta l’anatomia umana.
L’Ovopedia sarà distribuita on-line e su Sky, ma si parla anche di accordi con Vodaphone.
Intanto, la Gelmini taglia…
Ma noi alle cospirazioni non ci crediamo.