strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


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Come faccio a farmi prendere sul serio?

crop380w_istock_000003015755xsmall-mathNell’ambito accademico si parla spesso di “Invidia della Matematica” – quella condizione particolare, quella specie di insicurezza che hanno talune materie nei confronti della matematica.
Perché i matematici hanno le equazioni, hanno le dimostrazioni, hanno i teoremi.
È tutto nero su bianco, ci sono dele regole, si ottengono dei risultati che sono numeri. Hard numbers, come si suol dire.
Ma un biologo?
Cos’ha un biologo, di hard?
Ricordo ancora il professor Alvarez, fisico, che definì la paleontologia “Collezionare francobolli”1.

Il che naturalmente è un’idiozia, o se preferite una ultra-semplificazione – ma l’invidia della matematica esiste.
Se non si hanno dei numeri, in ambito scientifico, è difficilissimo essere presi sul serio.
E a me sta bene – dopotutto io sono uno che si occupa di analisi statistiche di dati ambientali, che per gran parte delle scienze naturali rappresentano l’unico modo per avere dei numeri da mostrare – e numeri ben poco hard, ma accontentiamoci.

Un fenomeno affine, io credo, è presente nella narrativa – e potremmo chiamarlo “Invidia del Realismo”.
Si riassume facilmente nella frase che fa da titolo a questo post, e che per i distratti ripetiamo qui di seguito:

Come faccio a farmi prendere sul serio?

Credo che sia la più diffusa e pressante domanda inespressa di chi scrive narrativa d’immaginazione.
E soprattutto di chi legge narrativa d’immaginazione.
Voi non credete? Continua a leggere


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Ritorno su GodNet

Dicono che a volte la vita imiti l’arte.
Beh, non so voi, ma io ho la forte impressione che la vita stia imitando i miei vecchi giochi di ruolo.
E no, non Macho Women with Guns o Teenagers from Outer Space.
TORG.

È di oggi la notizia che il pontefice ha rivolto i propri occhietti gelidi e rapaci sulla rete.

CITTA’ DEL VATICANO – Si apre una “nuova era”, quella dell’evangelizzazzione del web: nel messaggio per la 44/esima Giornata Mondiale delle Comunicazione sociali, papa Benedetto XVI ha invitato la Chiesa intera a guardare a Internet con entusiasmo e audacia ed ha esortato i sacerdoti a diventare navigatori della rete, a partecipare ai socialnetwork e a portare la parola di Dio nel grande continente digitale.

L‘ANSA fa appena in tempo a battere la notizia che il mio cellulare urla per il sovraccarico di SMS.
La squadra ha avuto le notizie.
Tuttii messaggi dicono più o meno la stessa cosa…

Oh, c@<<o! È il CyberPapa!

Buon vecchio Cyberpapa Jeanne Malreaux, quante volte nel corso delle nostre partite la nostra banda di avventurieri ha mandato a gambe all’aria i suoi biechi piani di controllo mentale, repressione coatta e bigotteria compulsiva!
Con la sua deviata pretesa di tramutare la rete in un luogo nel quale avere esperienze mistiche.
Con la sua feroce caccia alla strega, all’apostata, all’eretico.
A noi, insomma.

The Cyberpapacy—covering France, this is a realm which was initially a repressive, medieval theocracy (that wielded real miracles). En route to Core Earth it melded with a virtual reality and gained cyberpunk technology and attitudes. Ruled by the Cyberpope Jean Malreaux I. His darkness device Ebenuscrux took the shape of a prototypical circuit cross, the symbol of the realm’s strange version of Catholicism. This “GodNet” was realm of circuitry and mind, an artificial reality contained within the networked computers of the realm, and stylized as a jazzed up realm of churches and religious artifacts. Storm Knights unlucky enough to be defeated here could be jacked into the virtual Hell, from which no one ever returned.

Ora, non confondiamoci.
Non sto scambiando la realtà per la fantasia, il giornale per il manuale di gioco.

Ma trovo stranamente sinistro che uno dei pontefici più reazionari ed avversi alla scienza dell’ultimo secolo, decida di colonizzare quella che è, per lo meno nell’immaginario popolare, la frontiera tecnologica per eccellenza.
Ed i paralleli fra immaginario ludico e delirio mediatico:

“Il Papa – ha sottolineato Celli – ha introdotto il concetto di ‘tempo’ digitale, non solo un luogo, quindi, per scambiare informazioni e contatti, ma anche un’epoca in cui, oggi come ieri, si può incontrare Gesù, anche per chi non crede, è in cerca o ha abbracciato altre fedi”.

… scatenano una nuova pioggia di SMS…

Oh, c@<<o! È GodNet!

Stanno venendo a stanarci?
Se così fosse, le regole sono sempre le stesse:

  • profilo basso
  • viaggiare leggeri
  • lasciare l’equipaggiamento in modo da ritrovarlo al buio

Anche se poi…

Il sito Pope2you, lanciato dal Vaticano nel maggio del 2009 per favorire l’accesso dei giovani ad immagini, documenti e notizie sul Papa, ha contato solo nel periodo natalizio due milioni di contatti, e sono migliaia le persone, anche non credenti, che hanno inviato, attraverso il sito, gli auguri di Natale al Pontefice.

Pope2you?!
Dannazione, quasi quasi preferivo GodNet.