Allora, io non dovrei essere qui. Io dovrei essere a scrivere una nuova storia di Sherlock Holmes, perché la scadenza per la consegna si avvicina.
Ma è successa una cosa che… ah, che diamine.
La causa scatenante è questa affermazione, comparsa ieri su Twitter
Il jazz è noioso e barbarico, per questo nessuno lo ascolta più dagli anni ’40.
Il che naturalmente è una valanga di idiozie.
Che il jazz fosse “barbarico” ce lo avevano già detto i nazisti. E lo so, lo so… Reductio ad Hitlerum e tutte queste cose qui, non si fa, è disonestà intellettuale ed inficia le tue argomentazioni. Però no: erano nazisti, e dicevano che il jazz era “musica degenerata”. È un fatto.
Le loro critiche includevano “l’uso gratuito della sincope” e “orge di tamburi”. Altre dichiarazioni dei nazisti includevano cose come “licenziosità artistica” e “seme di corruzione nell’espressione musicale” con “forme di danza indecenti”.
Tradotto a braccio da Wikipedia (stranamente non c’è una pagina in italiano sul Jazz sotto il Nazismo)
Sul fatto che il jazz sia noioso, vale la solita regola che quella è poi solo, tipo, la tua opinione.
Farla diventare un assoluto è stupido.
Sul fatto che nessuno l’ascolti più del 1940, è semplicemente falso. Non staremo qui a discutere di dati e statistiche.
Ma un mio contatto, a fronte della palese idiozia delle dichiarazioni di cui sopra, ha proposto di pubblicare i titoli dei dischi che noi barbari noiosi fermi agli anni ’40 ascoltiamo.
E io mi sono detto, perché no?













Ed ora torniamo in Baker Street.