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ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


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Sconfitti ma non battuti

Questo non è il post che volevo fare.
L’ho scrito, quel post – è qui sul mio hard disk, in un ricco .txt. quasi 1500 parole sul perché io resti convinto che ci siano cinque miliardi di anni di buone ragioni per essere ottimisti.
Non so se e quando lo pubblicherò.
Perché, ecco, è che alla lunga a me le contrapposizioni nette non piacciono.
Non è questione di concordare di non essere in accordo.
È piuttosto questione di scoprire con piacere e divertimento ciò su cui si è in accordo, perché è così che la nostra specie, e la nostra cultura, migliorano.
E noi anche.
Ma sto divagando.

C’è un libro al quale sono molto affezionato, che scovai qualcosa come venticinque anni fa, usato, su una bancarella.
Ed è di questo, che voglio parlare oggi. Continua a leggere


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Pulpeggiamenti

La storia è andata così…https://i0.wp.com/ecx.images-amazon.com/images/I/517w5xXolBL._SL500_AA240_.jpg
Alcuni anni addietro, davanti all’indifferenza criminale dell’editoria nazionale, decidemmo con il mio vecchio amico Massimo, di tradurre in lingua inglese il suo dotto saggio sulla storia antica del giappone, e di cercarci poi un editore internazionale disposto a pubblicare il volume in forma dignitosa (a differenza di alcune delle ridicole proposte degli italioti) e magari anche a pagarci.
Oggi, col senno di poi e l’esperienza fatta, mi rendo conto di molti errori commessi, che hanno certamente allungato il percorso che ha portato “il Librone” a diventare Japan in Five Ancient Chinese Chronicles.
Avremmo potuto fare meglio, e soprattutto avremmo potuto fare prima.
Lo terremo presente per la prossima volta.
L’incontro e poi l’accordo con la giovane casa editrice Kurodahan Press di Edward Lipsett e soci è stato un vero colpo di fortuna.

Comunque…
Mentre il travagliato manoscritto attraversava i mari burrascosi dell’editing, lo scambio di mail fra autore, traduttore e editore si fece intenso e, come ci si può aspettare dal confronto fra tre appassionati di vecchi romanzi fantastici e d’avventura, prese a volte pieghe surreali.
Fra le molte sciocchezze che saettarono lungo la rete fra Torino e Fukuoka, ci fu anche questa, della quale ammetto la completa paternità: essendo un volume intitolato Five Ancient Chinese Chronicles about Japan (il working title del progetto) palesemente invendibile, specie considerato che si trattava dell’opera di uno sconosciuto, per di più gaijin, l’unica possibilità per rientrare di qualche dollaro sarebbe stata cambiare il titolo in Mistress of Yamatai, mettere in copertina una donna seminuda, e spacciarlo per un pulp scollacciato alla comunità degli otaku.
Preparai anche un’ipotesi di copertina, manipolando appena uno schizzo di Frank Frazetta.

Non se ne fece nulla, naturalmente, anche se la copertina dell’ipotetico Mistress of Yamatai fu per un certo tempo molto popolare fra i redattori della Kurodahan, che ne stamparono una serie di pin-up.

Si giunse ad un patto suicida – se Edward Lipsett fosse riuscito a far arrivare sugli scaffali Five Ancient Chinese Chronicles, io avrei scritto Mistress of Yamatai.

Come certamente sapete se seguite questo blog, il volume di Massimo Soumaré edito da Kurodahan Press è andato in stampa il 17 di questo mese, ed è già disponibile presso le migliori librerie online.
La notte del 25, i pezzi del mosaico sono finalmente andati al loro posto, e Mistress of Yamatai ha finalmente avuto una trama, un’idea di partenza, una struttura.
Un solido impianto pulp.
Una buona trama burroughsiana.
Gli ovvi omaggi ai soliti sospetti – Lovecraft, Howard, Smith.
Leiber e Moorcock, ovviamente.
Sarà scioccamente avventuroso, pieno d’azione e scollacciato al punto giusto.
Lo sto scrivendo abbastanza lentamente, e per ora esistono solo un prologo ed un primo capitolo.
Ma conto di finirlo prima di Pasqua.
Poi ne spedirò una copia a Massimo, una copia a Edward Lipsett, e qualche copia in giro agli amici giusti.
E poi, credo lo metterò in rete da scaricare.
O chissà, magari con Lulu.com…

Frattanto, toccherà trovare una copertina sostitutiva, perché Frazetta ha degli avvocati molto più agguerriti di Conan il Barbaro…

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Gratificazioni personali 6

Il sito della Society of Writers, Editors and Translators ha pubblicato ieri una lunga intervista a Edward Lipsett, fondatore e presidente della Kurodahan Press, una piccola casa editrice basata in Kyushu, specializzata nella pubblicazione in lingua inglese di narrativa e saggistica giapponesi.
E non solo.
Il catalogo Kurodahan è anche aperto ad antichi classici coreani, a ristampe di testi storici di autori anglosassoni, e altre bizzarrie.
Straordinario livello qualitativo, grande varietà, spazio alla narrativa di genere, ed uso intensivo del Print On Demand caratterizzano questa piccola casa editrice.
Della produzione Kurodahan abbiamo già parlato inpassato, per le edizioni della narrativa lovecraftiana di Ken Asamatsu.

L’intervista interesserà certamente chi abbia un occhio verso il mondo editoriale.
Interessante ad esempio la nota sul successo in giappone della stapa POD, stimolato dalla produzione di testi da parte di piccoli gruppi di interesse.

E poi la considerazione sulla letteratura di genere…

Science fiction, horror, crime, and the like are specialty markets, and only appeal to a subgroup of all readers. They are still outcasts in bookstores, to some extent, and generally have their own little sections back behind the bestsellers. Unless it’s Harry Potter, of course…People who wander through a bookstore or airport kiosk looking for something to read on the way generally grab a thick, heavily-advertised, eminently forgettable Clancy or Forsyth, for example. Extensive advertising is only useful if you can expect to sell the tens of thousands of copies needed to pay for it, and that is exceedingly unlikely with SF.

Ed Lipsett si dimostra come sempre equilibrato e informato.
E quando parla di traduzioni, è un piacere leggerlo

We normally request partial deliveries of works in progress, both to make sure that translators stay on schedule (which is usually ample), and to provide feedback on potential problems before they become fatal. This approach has worked very well for us. We have also provided feedback on particular problems people have, working with them to improve their output (at least, that’s what we think…they may well have a different opinion). This has also worked very well, with several people showing a marked improvement from literal translation to literary translation.

E se l’intervista mi ricorda che il volume dell’Edogawa Ranpo Reader è ancora sulla mia lista della spesa (inammissibile – tocca metter mano al salvadanaio!), è in realtà la chiusura dell’articolo che mi gratifica personalmente.

we’re already thinking about our next science fiction anthology, and books in the editing stage include a new and very important collection of works by Rampo, several novels, a late-Meiji travelogue and a look into records of ancient Japan (including the storied Queen Himiko) in Chinese histories, which will be a major work in English in its field of study.

Un lavoro fondamentale in lingia inglese nel suo ambito accademico, il lavoro sulla Regina Himiko.
E io sono quello che l’ha tradotto.

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Saluti da K’n Yan

Buone notizie per i cultisti là fuori.

La Kurodahan Press, piccola casa editrice bilingue con base a Fukuoka, ha annunciato l’uscita del romanzo di Ken Asamatsu, Queen of K’n Yan.

I meno informati non ricorderanno forse l’antica K’n Yan (o Xinaián), civiltà sotterranea alle caverne illuminate di luce blu ottenne accesso nel 1500 lo spagnolo Zamacona nel territorio oggi noto come Oregon.
Peggio per loro.
Ora, Asamatsu Ken, forse il maggior autore propriamente lovecraftiano operante in Giappone oggi, offre un nuovo accesso al regno sotterraneo ed ai suoi misteri, agli antichi intrighi del Popolo Serpente, giù giù, fino all’Abisso di N’kai.

The mummy of a beautiful young girl from Shang Dynasty China is found in an ornate and astonishingly large underground tomb. Preliminary research shows that her cells contain reptilian DNA, and a Japanese research lab is asked to investigate further…

Conoscendo l’autore e l’editore, il volume promette un viaggio in luoghi del pianeta e in recessi della mente umana dove sarebbe meglio non guardare.

Consigliato.
Consigliatissimo.
A scatola chiusa.
Tanto qui non lo tradurranno mai.
La copertina la riproduciamo grande, perché è splendida.

https://i0.wp.com/www.kurodahan.com/e/catalog/big.illos/j0018l18.gif