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ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


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Leggere o Rileggere? Questo è il problema.

L’idea è rubata dal blog della mia amica Chiara, che sta di là nel braccio femminile del Blocco C della blogsfera.

Leggere (e i libri nuovi sono una infinità, e sono tutti interessantissimi) o rileggere (e ci sono testi sui quali sarebbe bello tornare, per scoprire altre cose)?
Questo è il problema.

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E leviamoci subito dai piedi una questione antipatica: quei personaggi che si rileggono lo stesso libro ogni anno, da anni, mi danno i brividi.
Ho già parlato di quel mio collega che per vent’anni, alla domanda “cosa stai leggendo” rispose “Le Grandi Controversie della Geologia della Zanichelli”.
Sparava balle per darsi un tono con colleghi e docenti.
Ma mi dava i brividi ugualmente.

C’è così tanto da leggere, che rileggere deve essere una scelta ponderata – ore allocate ad un testo che già conosciamo, e sottratte alla scoperta, alla novità, all’eccitazione di qualcosa di nuovo e diverso.
Non sono scelte da fare a cuor leggero.

Detto ciò, ci sono dieci titoli che rileggerei, o vorrei rileggere, o ho riletto?

Vediamo… Continua a leggere


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Una mappa per il meraviglioso

La simpatica abitudine di Amazon.uk di aprire l’anno svendendo al 50% i migliori titoli di saggistica dell’anno precedente mi causa sempre un mezzo tracollo, ma mi procura quasi sempre testi straordinari.
È il caso di Stranger Magic, ultima uscita della studiosa di letteratura e folklore Marina Warner.
Sulla carta, il volumone di oltre 500 pagine si presenta come una analisi de Le Mille e Una Notte.
Ma è molto, molto di più.

La Warner – una di quelle personalità dll’accademia brutannica che ti fan venire voglia di urlare per il mix di erudizione, intelligenza, eleganza di scrittura e facilità di comunicazione – analizza le novelle arabe delle Mille e Una Notte sotto ogni possibile punto di vista, ma concentrandosi sulla centralità dell’opera nella costruzione dell’immaginario contemporaneo e nel rapporto fra Occidente ed Oriente.
Roba tosta.
Ma il testo scorre piacevole.
Per sostenere le proprie tesi, l’autrice include nel testo sedici episodi del classico arabo (o forse del rimaneggiamento di autori successivi, a cominciare dal francese Galland).
I brevi racconti punteggiano la discussione, che si divide per temi, concentrandosi di volta in volta sulla figura di Salomone, sulla magia e sui jinn, sui tappeti magici, sulle storie sentimentali e così via.
Nella costruzione della immagine integrata delle Mille e Una Notte nella cultura contemporanea vengono cooptati personaggi insospettabili – da Shakespeare a Borges, da John Dee a Carl Jung, da Goethe a Beckford, da Salomone a Nurayev e poi una infinità di artisti, editori, narratori, registi e produttori.
Nessun angolo viene lasciato in ombra, nessuna nicchia resta inesplorata.
E così discutiamo sulla natura dello stregone come straniero (o viceversa) sul legame fra magia narrativa e sciamanesimo.
Sulla natura della narrazione orale e della narrazione scritta.
Si osservano e sis tudiano tappeti, talismani, dipinti e stampe provenienti da ogni epoca e cultura.

Il volume è un sontuosissimo rilegato rigido pubblicato da Chatto & Windus, ed è ricolmo di riproduzoni di disegni, stampe, dipinti ed affreschi.
Con due ampie sezioni di riproduzioni a colori di opere d’arte e circa cento pagine di bibliografia, note e indici, Stranger Magic è quello che si definisce un autentico tour de force.

È ben nota la mia passione per Le Mille e Una Notte, uno dei capisaldi del fantastico e non solo, libro dei libri e monumento al potere della narrazione.
Il libro di Marina Warner non è solo una guida alla lettura del classico arabo, ma anche uno sguardo lucido e eccentrico sul soggetto del fantastico e della scrittura.
Fornisce nuove prospettive sul significato di ciò che leggiamo e, anche, di ciò che scriviamo.
Ed è una lettura piacevolissima.