Detesto essere prevedibile.
Ma con i giornali che da due giorni strepitano per il fatto che è stato assegnato un tema sugli UFO alla maturità, un post a riguardo su strategie evolutive ve lo aspettavate tutti.
Ammettetelo.
E non è detto che tale post non arrivi.
Il fatto è che, proprio mentre cercavo di recuperare online il testo del tema incriminato, una strana concatenazione di idee mi si è insinuata fra le sinapsi.
È cominciata con…
Ma com’è che non riesco a trovare il testo del tema della maturità 2010 online oggi, due giorni dopo l’esame, quando l’ultimo dei somari se l’è scaricato senza difficoltà la notte prima dell’esame?
Perché è successo.
Temi disponibili con tanto di timbro ministeriale.
E mi si affaccia al cervellino l’immagine di questo imbecille,molto bravo in ginnastica, che dopo anni passati a tirare palline di carta dal fondo della classe, a sfottere i secchioni e ad autogratificarsi pensando alle compagne di scuola, ora si ritrova con il titolo del tema d’italiano della matura e dodici ore, tutta una notte, per procurarsi tutti i libri di Peter Kolosimo sui quali riuscirà a mettere le mani.
E, orrore, leggerli!
Ma qui c’è il paradosso – perché se sa chi è Kolosimo, non ha bisogno di farsi prendere dal panico.
E le probabilità sono buone che non si sia neanche preso la briga di scaricare il tema di italiano.
E qui, gira e rigira, si arriva alla questione fondamentale.
Perché i temi sono disponibili la sera prima?
Perché ci sono insegnanti che lasciano copiare i propri studenti?
Ed è uno strano, imprevedibile pork chop express, quello che ne viene fuori.
Cominciamo col liberarci della retorica – l’esame di maturità è un rituale di iniziazione vuoto e superficiale, è impossibile condensare in tre o quattro giorni di stress cinque anni di studio e crescita, le cose veramente importanti della vita sono altre, bla bla bla bla…
Buttiamo lì una prima ipotesi: se tutti possono copiare, allora quelli bravi non hanno più ragione di esistere.
Il voto molto alto, che significa “molto al di sopra della media” scompare, perché la media si appiattisce.
Tutti sono sufficienti, tutti hanno fatto un lavoro buono, ma nessuno spicca e merita quel mezzo punto in più.
Ma perché desiderare una scuola in cui tutti sono ugualmente mediocri?
Beh, in primo luogo, perché quelli bravi sono un elemento di disturbo.
Vogliono biblioteche aperte e ben fornite, aule computer equipaggiate con qualcosa di più di un Vic 20.
Hanno la pessima abitudine di fare un sacco di domande durante le lezioni, credono di saperla lunga e mettono in dubbio quello che è il Programma, leggono libri al di fuori della lista di quelli consigliati…
Flashback: alla maturità, l’esaminatrice d’italiano si disse personalmente offesa del fatto che io avessi indicato, come autore che avevo approfondito durante l’ultimo anno, un guitto come Dario Fo, e si rifiutò di farmi domande a riguardo.
Aveva precedentemente criticato, e suggerito di ignorare, la tesina di scienze sul problema dei tre corpi, elaborata al computer (era il 1986), poiché “non aveva tempo per i miei videogiochi”
Quelli bravi credono di essere meglio, e credono che questo essere meglio conti qualcosa.
Si aspettano un futuro migliore che non ci sarà – certo non per loro.
Correggere dei temi – o delle traduzioni – frutto di copiatura è facile e veloce.
Sappiamo già che sono sufficienti, giusto?
Quelli bravi usano parole strane, citano autori mai sentiti e si sbrodolano in insulse opinioni personali.
Citano Bob Dylan e i Pretenders in temi di letteratura, e spesso hanno una grafia orribile.
Flashback: la mia prima insegnante di latino correggeva le versioni confrontando gli scritti con un testo di versioni svolte; ogni deviazione dal testo stampato (fosse anche l’uso di un sinonimo) era considerato errore. Alla fine del primo,disastroso, quadrimestre qualcuno scoprì che testo usava – ed una vasta maggioranza cominciò ad infilare una serie di voti sopra il sette.
Tagliati fuori, naturalmente, solo gli sfigati, i nerd e i geek (ci rivedemmo tutti a settembre, quell’anno).
E poi c’è la questione del potere.
Se tutti possono copiare, tutti hanno l’interesse a starsene tranquilli per evitare che le condizioni possano cambiare.
Se ti lascio copiare, tu sei in debito – e sei anche in una posizione indifendibile, perché potrei smettere di lasciarti copiare.
Flashback: esame scritto di geologia; vengono distribuite le carte geologiche, si dà il via al tempo. TUTTI copiano – hanno i profili già disegnati, le relazioni già scritte, sapevano già quali fogli della Geologica d’Italia sarebbero stati distribuiti. I due assistenti in cattedra ridacchiano paciosi. Poi, dopo due ore, uno esce, e torna col docente.
“Credo che abbiamo scoperto un ragazzo a copiare,” mormora.
TUTTI stanno copiando ma uno solo viene isolato su indicazione degli assistenti, e sotto agli occhi di tutti insultato ed umiliato dal docente, scacciato dall’esame. Il docente se ne va imbufalito.
“Consideratela una lezione di vita,” sorride l’assistente. Tutti riprendono a copiare.
E poi avanti, ammettiamolo, il nostro sistema non è attrezzato per gestire una percentuale anche bassa di individui veramente in gamba.
Dannazione, non pubblichiamo più neanche dei romanzi di fantascienza decente che possano leggere!
Cosa possiamo offrirgli?
Un posto in un call center?
Una collaborazione coordinata a progetto?
Una laurea in un’università sempre più sottofinanziata e lottizzata, il dominio di antiche schiatte di baroni non-morti?
Che poi magari, i maledetti ingrati, se ne vanno all’estero, e poi magari dicono che là si sta meglio.
Quelli in gamba non ci interessano.
Sono i mediocri che comprano i biglietti della lotteria.
Sono i mediocri che credono nella Padania, nel Partito dell’Amore, nel Sole dell’Avvenire, nell’abolizione delle tasse, tutte le tasse, per sempre.
Sono i mediocri che rinunciano ai diritti che altri sono morti per garantire loro, tutto in nome del famme lavorà.
Sono i mediocri che possiamo infinocchiare con veline e calciatori.
Sono i mediocri che si lamentano al bar ma poi incassano e sperano di sfangarla con qualche scappatoia.
E qualche scappatoia gliela daremo, vero?
Uno scudo fiscale, un condono, un’amnistia, una moratoria…
Perché così saranno talmente riconoscenti, che potremo fregarli come e quando ci pare, e si crederanno comunque dei furbi, dei vincenti.
Ecco, perché si trovano i temi della matura on line la sera prima dell’esame.
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