Ci sono tre film, che si intitolano Black Christmas, e sono costruiti più o meno sulla stessa premessa (anche se…), e tutti e tre i film hanno ricevuto, al momento della loro uscita, recensioni devastanti. Gene Siskel descrisse il film del 1974 come un inutile esercizio in brutalità, e la dimostrazione di cosa succede quando si ha un cast eccellente, ma non si dà alle attrici ed agli attori nulla di buono da fare.
Gene Siskel sbagliava, probabilmente.

E così, per Natale, noi di Paura & Delirio abbiamno deciso di parlare di tutti e tre i Black Christmas, riguardandoceli e poi ragionandoci su.

Al Black Christmas del 1974, un progenitore dello slasher movie che in Italia divenne “Un Natale Rosso Sangue”, fa seguito il remake del 2006, una piccola lezione di come non fare un remake, e poi il film del 2019, a tal punto controverso per i suoi contenuti politici da ricevere critiche negative “sulla fiducia” prima ancora che venisse pubblicato il trailer.

E noi parleremo di tutto questo, faremo S P O I L E R, e divagheremo parlando di Superman e di commedie romantiche, di regole e di come infrangerle, di come sia cambiato il pubblico, di cosa si possa imparare su noi stessi e sugli altri guardando versioni successive dello stesso film, e sì, anche di Jordan Peterson e di marciapedi di notte, e di un film “per sole donne” del quale gli uomini, pare, non dovrebbero parlare.
Ma non vi spiegheremo il finale, di nessuno dei tre film.
O forse sì.
Chi lo sa…?
Per intanto, buon ascolto