Io continuo a condividere i video del miovicino di cella, Alex Girola, che è ormai entrato in una sorta di tunnel che lo sta portando in posti molto molto spiacevoli.
Continuo a condividere perché in quei posti spiacevoli ci sono anch’io, e vorrei tanto che ci foste anche voi.
Il discorso che la qualità è secondaria rispetto alla quantità l’ho sentito anch’io – emerge spesso in quei webinar del tipo “Come faccio 100.000 dollari l’anno con gli ebook” che vengono proposti da un sacco di autori sulla loro mailing list, e che sono gratis, perché essenzialmente servono a vendere un corso a pagamento.
E sì, di tanto in tanto ci butto un occhio, perché è un sistema relativamente poco impegnativo per vedere cosa succedein certi settori del mercato, vedere cosa fanno là fuori.
E recentemente, il principio della saturazione è diventato un tema dominante.
La quantità è preferibile alla qualità.
Perché tanto quegli idioti là fuori la qualità non la sanno riconoscere.
La qualità è quello che noi tutti in coro gli ripetiamo che è.
E lo trovo sinistramente divertente – in un mercato in cui di solito chi vuole atteggiarsi a scrittore millanta due paragrafi al giorno, sofferti e dolorosi, composti combattendo i propri demoni, un mercato in cui “scrivi troppo” è una sorta di bacio della morte, il marchio d’infamia del pennivendolo, un mercato in cui “ho lavorato cinque anni su questo romanzo” desta ammirazione e non perplessità… ecco, in questo mercato, a fare i soldi veri sono personaggi che sbagliano i congiuntivi e copianole lorro trame da vecchi telefilm, ma che sfornano pattume a nastro, e poi lo promuovono in maniera truffaldina.
E voi lo comprate.
Perché è così – voi lo comprate.
Voi, là fuori.
Voi che spesso accusate chi onestamente cerca di guadagnarsi da vivere scrivendo di “scrivere troppo” e osservate che “con quei ritmi è impossibile fare un lavoro di qualità”.
Voi.
E sì, certo, sono lettori occasionali, non lettori forti.
Sono Loro, non siete Voi.
Davvero?
È per questo che vorrei che anche voi vi trovaste qui, nel posto pessimo in cui l’indagine di Alex Girola ha portato noi che scriviamo onestamente e cerchiamo di guadagnarci da vivere.
Perché questo è un posto dove, paradossalmente, è impossibile nascondersi a se stessi.