La settimana passata, parlando della cordata di amici cospiratori che hanno tentato – contro ogni logica – di procurarmi una connessione a internet decente nel posto in cui vivo, ho accennato al fatto che questa è stata solo una delle cospirazioni che hanno preso vita attorno al mio cinquantesimo compleanno.
E mentre un gruppo di idealisti si scontrava con la patetica realtà tecnologica dell’Astigianistan, un altro gruppo di vecchi amici – loschissimi individui associati alla rivista LN ed alla antologia ALIA – hanno pensato che invece di mettermi dei soldi in una busta, come facevano i nonni una volta, o regalarmi una cravatta e un dopobarba, sarebbe stato meglio pensare a qualcosa di più specifico e… interessante.
Segnalazione forse superflua – se passate regolarmente per queste pagine, è probabile che passiate anche per quelle – ma mi pare comunque il caso di menzionare che da ieri è possibile scaricare dal sito Malpertuis il racconto Tutta la Vostra Base Sono Appartenere a Noi, col quale Elvezio Sciallis ha debuttato nel colorito gruppo degli Alia Boys (and Girls).
Resta da vedere se l’iniziativa davvero causerà un incremento delle vendite dell’antologia – e degli altri lavori di Elvezio- come sostengono, dati alla mano, gli editori del mondo civile.
Di sicuro, l’iniziativa si affianca a simili distribuzioni della propria opera da parte di altri Alienati (in senso buono), in particolare Massimo Citi, in solitaria e con Silvia Treves.
A questo punto unpaio dei miei fan (si, ok, continuiamo a sognare) mi hanno chiesto per quale motivo io non faccia lo stesso.
Mi pare allora il caso di riportare qui di seguito l’articolata risposta fornita a quegli amici…
Primo e soprattutto – per andare contropelo a Cory Doctorow, che è una persona simpaticissima e sa stare allo scherzo, e …
Secondo, da non trascurare – … per scatenare l’altera e santimoniosa furia di tutte le adolescenti che si abbandonano a sogni bagnati leggendo i saggi sull’open source di Cory, scaricati gratis dalla rete. Non vedo infatti perché Cory Doctorow debba rimorchiare con la faccenda del paladino dell’open source…
Terzo – perchè se tanto mi dà tanto, preferisco che di desidera parlare male del mio lavoro a priori debba pagare per poterlo fare.
Quarto – in effetti alcuni miei lavori sono disponibili gratis attravero la rete; sul sito di Ken Asamatsu, ad esempio. Sono in giapponese, ma questa è la dura scuola dell’open source. Altre cose si trovano su eMule, ad esempio – ma chi le ha caricate non ha avuto la cortesia di segnalare il nome dell’autore, quindi farete un po’ di fatica a trovarle. Altre ancora sono disseminate per la rete – e normalmente in inglese.
Per consolarvi, eccovi un piccolo aiuto a capire dove Elvezio Sciallis trovi le sue idee…
Così come mi viene segnalata, giro con piacere la seguente notizia.
Comincia oggi presso il blog http://riduzioneaicona.blogspot.com/ la pubblicazione on line del romanzo Riduzione a Icona di Silvia Treves (S_3ves) e Massimo Citi (Maxciti). Il romanzo – per chi ama le etichette un mix di fantascienza distopica, hard-boiled, cyberpunk crepuscolare e delirio alimentare – verrà pubblicato a puntate direttamente sul blog con una cadenza all’incirca bisettimanale. Iniziato nel 1996 e revisionato per l’ultima volta nell’autunno del 2007 è un romanzo di 98.841 parole, 587.724 caratteri e 31 capitoli e viene pubblicato gratuitamente on line semplicemente perché gli autori, dopo millanta rifiuti dalle più «prestigiose» case editrici e prima di decidere per un’eventuale pubblicazione con CS_libri, sono stanchi di tenersi il romanzo in una cartella del PC e desiderano raccogliere commenti, giudizi e critiche. In fondo l’unico motivo degno per il quale si scrive – secondo noi, almeno – è per essere letti, ovvero per comunicare con altri lettori. Potrete trovare ulteriori considerazioni personali degli autori nei rispettivi blog (delirio e dubbio / fronte e retro)