Secondo post storto in questo dittico, ispirato a discorsi fatti con persone ottime attraverso il web.
Loro ci hanno messo le buone idee.
Io le ho solo distorte e banalizzate.
I was just sweet sixteen
When I saw Saint Steven
Standing on a corner of
The street of dreams
When I needed someone
Badly to believe in
Steven was the answer to my prayer…
L’ho detto… l’ho scritto, in effetti, qualche giorno addietro su un blog qui vicino…
1) A che cosa proprio non sapete resistere?
A un buon libro. Tutto il resto passa in secondo piano.
Che è vero.
Ed è una condanna.
Una maledizione.
L’ammissione di un fallimento orribile.
E quindi ragioniamoci su – nel post precedente abbiamo visto gli inaspettati lati positivi dello scrivere.
Ora diamo una buona occhiata ai lati veramente negativi del leggere.
Buttiamo un occhio all’abisso, e lasciamo che l’abisso butti un occhio a noi.
Mia mamma, che si preoccupava che io potessi venire su un po’ strano con tutti quei libri di fantascienza. mi domandava spesso…
Ma non sarebbe meglio leggere libri che parlino della realtà?
E lei pensava a romanzi storici, a biografie…
Ed era piuttoisto difficile allora spiegare che, per dire, Dune parla molto di più della realtà di quanto non faccia, chessò, la biografia di Caterina de’ Medici.
O meglio, che la realtà come è gestita in Dune è più utile, più immediatamente fruibile, costituisce un miglior allenamento per il futuro, della biografia di una vecchia maneggiona morta da secoli.
Però c’era un nucleo di verità, in quella domanda che mi rivolgeva la mia mamma, ed il nucleo si ottiene con un semplice edit… Continua a leggere