Marca male, per Dante Bogart.
Prima c’è stata quella faccenda del virus consegnato sottobanco a certa gente per cui lavorava – roba da resuscitare i morti.
Letteralmente.
Dante sarà anche un fallito e un mercenario, ma quando ha saputo della fuga del virus, ha provato ad avvertire il mondo – tramite YouTube.
È a quel punto che gli uomini in nero lo hanno preso e ingabbiato, e interrogato, e chissà che altro.
Perché ora sono passati cinque anni, dei quali Dante non ha memoria.
Il mondo è invaso dagli zombie – morti viventi risuscitati da un virus (sì, quel virus) e che vagano per le strade nutrendosi di carne umana e ridendo come iene.
Dante è a Panama.
E potrebbe essere in grado di salvare la pelle, dirottando una vecchia nave da guerra ferma nel canale.
E a San Francisco, in un castello moresco che veniva usato come set per film porno, è barricato un gruppo di hacker survivalisti che finora si sono salvati grazie a un video su YouTube (sì, quel video su YouTube).
Gente che considera Dante Bogart un mito.
Marca malissimo, per Dante Bogart.
E ora gli toccherà anche salvare la civiltà.