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ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


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Facce & Storie (parte prima)

Mi è capitata una bella discussione, di quelle che forniscono un sacco di idee.
La domanda di partenza è semplicemente

Che storie riesci a leggere in una faccia?

Gran bella domanda, gran bel punto di partenza*.
Soprattutto perché, se provate a fare una ricerca su Google Images con la chiave “woman portrait”, anche limitandovi al bianco e nero…

Io ci ho provato – buon sistema per trovare un paio di volti di donna di quelli che piacciono a me, mi dicevo.
E invece no.
Tutte belle patinate, levigate, senza una ruga, una cicatrice o un neo che non sia cosmetico.
Poche sopra i 30, pochissime che non siano modelle, attrici, cantanti, veline.
Hanno capelli elaboratissimi, ma volti che paiono maschere.
Ma i volti che hanno una storia, dove son finiti?

Ora, attenzione, non è che io provi ribrezzo davanti al viso di una giovane donna sana ed attraente, e non è neanche che io sia come certi derelitti che capitano qui, digitando in Google “donne mature brutte nude”**.

Sto solo cercando un volto che lasci intendere una storia.

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E gli uomini, come stanno messi?
Se cerco, sempre in Google Images, “Man portrait”, cosa viene fuori?
Beh, viene fuori una grande varietà.
Certo, c’è un 30% di personaggi che paiono quei poster che mettono dai barbieri – capello scolpito, barba di tre giorni, occhio d’acciaio.
Ci sono Connery e Elvis e Al Pacino.
Ma sono una minoranza.
Il resto, è la massima varietà.

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Bisognerà ragionarci su.
Bisognerà cercare di interpretare qui segni, leggere quelle storie.
magari ne parliamo in settimana, ok?

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* Ecco, questo sarebbe un buon show don’t tell – descrivere un volto che ci inquadri il personaggio al posto di un lungo pippozzo biografico
Mostrare qualcosa mostrando altro.
Come prestigiatori.

** Sì, ragazzi, siete dei derelitti.
Accettatelo, e andate oltre.