E così c’è stato il Festival del Paesaggio Agrario di Vaglio Serra, e domenica mattina, alle dieci, abbiamo messo in piedi il nostro World café.
La sera prima i dubbi erano molti – il cielo solcato da fulmini, i temporali in agguato, e circa una decina di partecipanti che avevano confermato la loro presenza e che rischiavano, coi relatori, di partecipare sotto la pioggia.
E invece nò.
Il giardino della ex Scuola Elementare di Vaglio era fresco e soleggiato, con un panorama spettacolare ed i tavolini a posto per l’ora stabilita, i relatori – oltre al sottoscritto, Alessandro Mortarino del Forum Salviamo il Paesaggio e Marco Devecchi dell’Università di Torino – curiosi almeno quanto il pubblico di vedere cosa ne sarebbe venuto fuori.
Ed il pubblico arriva, bello agguerrito, e molto più abbondante del previsto.
Tre relatori, quindi tre tavoli.
Si parla di energie rinnovabili, di paesaggio e censimento delle strutture sfitte e abbandonate sul territorio, di albergo diffuso come risorsa per le comunità locali che vogliano incentivare il turismo responsabile.
Due ore di discussione.
La struttura del world café, che porta il relatore a parlare direttamente alle persone, e ad interagire con esse, rende l’intera faccenda molto stimolante e diversa dal solito.
Si conferma il fatto che le persone sono maledettamente interessate a ciò che accade e a ciò che si potrebbe fare, vogliono conoscere i nuovi sviluppi, le possibilità, le opzioni.
L’idea degli italiani come popolo di pecoroni che vogliono solo la partita e X Factor è falsa, e smentita dai fatti.
Poi, ok, si dirà che a Vaglio Serra sono venute solo le persone già interessate a queste tematiche e a questi problemi.
Il che naturalmente non è un buon motivo per ignorarle, per negarne l’esistenza o sottovalutarne le esigenze e le opinioni.
E se, fra il pubblico di persone già interessate, si nascondeva anche una sola persona che per la prima volta si è avvicinata a questi argomenti, allora il World Café di Vaglio Serra è stato comunque un successo.
Sarebbe bello rifarlo.
E chissà che non lo si rifaccia.
Per intanto, c’è nell’aria qualcosa di interessante per la fine di agosto.
Ma di quello, parleremo quando le cose saranno un po’ più definite.