strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Seppuku

16 commenti

keep-calm-and-commit-seppuku-2Questo è un post composto di getto alle due di notte.
Siete stati avvertiti.

Mi è stato segnalato un post molto interessante, sul ciclo di vita dei blog.
Non condivido completamente le posizioni sostenute dall’autrice, ma è interessante, e merita di essere letto.
Lo trovate qui.

La cosa che mi ha dato da pensare, ed ha ispirato questo post improvvisato, è questa frase

A volte ci sono autori che scelgono di porre fine a un loro progetto, così il blog smette di vivere. Riflettendoci ho capito che questa fase coincide sempre con la volontà del blogger. Un momento in cui tutto finisce. Non contano più gli obiettivi iniziali, i traguardi raggiunti, le critiche o gli apprezzamenti. Il blog muore, nessun aggiornamento a farlo respirare di nuovo.

Mi ha dato da pensare perché, all’incirca mezz’ora fa, ho preso seriamente in considerazione, per la prima volta da che esiste strategie evolutive, l’ipotesi di chiudere bottega.

I giapponesi hanno una parola, per descrivere la mia situazione – quella parola è funshi.
Il funshi indica il seppuku di indignazione.
Il suicidio come gesto di protesta.
L’idea è più o meno…

Mi fate talmente schifo che mi uccido – e se avete un briciolo di senso dell’onore, anche voi farete lo stesso, per la vergogna.

Bello liscio.

Inutile scendere nei dettagli – un sintomo di stanchezza, certamente, da parte mia.

Musica!

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

16 thoughts on “Seppuku

  1. Sempre ammirato l’idea del seppuku giapponese ma… non la condivido.
    Anche per quanto riguarda lasciar morire un progetto. Non è un segno di mancanza di volontà?

    Parlo da persona abbastanza orgogliosa: io non lascerei mai qualcosa se ci ho creduto almeno un po’.

  2. se il tuo è un segnale di “conta” sappi solo che verremo in tanti sulla tomba del tuo blog a maledirti finché morte non separi anche noi. Non siamo in Giappone e le cose si risolvono in altro modo. Poi dietro ci possono essere milioni di motivazioni. Quindi: keep calm and… vedi di rigare dritto!

  3. i giapponesi sono matti come cavalli: tutte quelle radiazioni e quelle donnine seminude con gli occhioni e quei mostri e robot hanno rovinato irrimediabilmente un popolo già duramente provato dal fatto di vivere su un’isola. non vorrai mica prenderli a modello?
    credo dispiacerebbe a molti. poi giusto ieri parlavo con un’amica di imparare a lasciar andare, quindi credo che reagirei così:

  4. Sai qual è il guaio, che il seppuku rimarrebbe nell’indifferenza generale, e quindi non avrebbe senso, anzi farebbe felice solo i nemici.

  5. Il mio blog rimarrà vivo finché vivrò io, perché so che dà fastidio a qualcuno, indispone altri… e tanto mi basta 😀

  6. Ciao,
    ti ringrazio per la citazione e sono felice che, in qualche misura, quel post sia servito a riflettere.

    Sai che anch’io avevo pensato di uccidere il mio blog? Ho interrotto le pubblicazioni per una decina di giorni. Ripensandoci è stato un vero atto di protesta. Sì, contro me stessa e un sistema che fatico a comprendere. Se ho ripreso è sempre per protestare. Un modo per dire che ci sono anch’io e se a qualcuno la cosa dispiace, beh, non è un problema mio 🙂

    Buona giornata!

  7. Eutanasia portami via…
    Se sei stanco, buona morte.
    Tutt’intorno ti chiudono negozi, imprese, blog. Mi fa incazzare.
    Va beh.

    Ti leggo ormai da più di un anno.
    A starti dietro, mi sono comprata qualche libro di Leiber, qualcuno di Tom Robbins e quant’altro m’abbia incuriosita; una percentuale delle vendite è opera del tuo marketing del fantastico…
    Pensa che al libraio brillavano gli occhi, quando li ho ordinati. M’ha detto che erano ormai anni che nessuno più li chiedeva, certi autori. Era sconcertato e felice!
    “Ci sono crimini peggiori del bruciare libri. Uno di questi è non leggerli”
    Se chiudi baracca, a te, allora, dovrebbero metterti dentro per favoreggiamento

  8. Ti seguo da poco, ma vorrei continuare a farlo.
    Sai, anch’io ho un blog ma lo visitano solo gli spammer 😀 che mi spammano di brutto. Deve sempre loggarmi come admin e cancellare i commenti spam in attesa di autorizzazione
    Ma non mi interessa, lo faccio anche solo per me, per soddisfazione personale, come diario. Racconto le mie passioni e i miei viaggi.

  9. Mushashi all over again? Non ha funzionato molto neppure in Giappone se ricordo bene. I gesti simbolici hanno un valore ma c’è sempre da chiedersi chi è in grado di coglierli appieno. Si rischia di essere scambiati per una delle tante attention whores o peggio ancora. E’ difficile tirare avanti, specialmente se si produce (passami il termine per favore) materiale di qualità, cose che costano tempo e fatica e che vengono liquidate spesso da lettori distratti con una soglia di attenzione a malapena sufficiente per leggere un SMS (o un twit).
    Alla fine c’è sempre il dubbio: perché lo fai? Fino a quando la risposta sarà soddisfacente si va avanti, dopo si fa ciao e si chiude. Si sceglie ogni giorno, con prospettive che in molto casi (non il tuo) non arrivano più in là di 24 ore.

  10. non credo molto nel blog-seppuku..
    ma anche secondo me alle volte i blog muoiono. Soprattutto per mancanza di stimoli.
    Quell’idea iniziale, quella spinta a scrivere non c’è più.
    Allora si cambia, o si muore. è una legge di natura. 😉

  11. Io spero che questo blog non decida di suicidarsi…

  12. E’ proprio un post delle tre di notte …quella è l’ora brutta, inaffidabile. Non si fanno post.

  13. Ci avevo pensato anche io al Seppuku del blog, però continuo ad essere qui, a scrivere post anche adesso che devo appoggiarmi alla connessione di alcuni amici.
    E’ solo un momento di stanca il tuo Davide, passerà.
    Te lo dico io. 😉

  14. C’è bisogno che ti dica ciò che penso?

  15. Se continui il mondo sarà un po’ meno peggio…

  16. Rispondo seppur con biasimevole ritardo. Rientro senz’altro tra i poco assidui, come spesso ribadisco in un conscio “mea culpa”. Seguo alcuni blog, il tuo, assieme ad altri due o tre con regolarità giornaliera. Il mio è stato e continua a essere discontinuo ma ci tengo… Certo, la blogosfera italiota è messa male, credo che l’onda lunga, lenta e deleteria del declino intellettuale (e non solo) al quale stiamo assistendo, lambisca le coste digitali abitate dai blogger e ne eroda vitalità, ragion d’essere e interesse eppure… Eppure il concetto di seppuku, al di là della distanza siderale che intercorre tra il sentire occidentale/italiano e orientale/giapponese mi sa di inutile. Inutile perchè incomprensibile; perchè, in quest’ottica, appare troppo “alto” e troppo “nobile” quando i destinatari del messaggio non sono in grado di percepirne la portata. Lasceresti, mi sa, diversi fan orfani e un numero preoccupante di indifferenti e ignari.

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