strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Solomon Kane

15 commenti

If I kill you, I am bound for hell. It is a price I shall gladly pay.

E così, mentre l’Italia guardava la partita di pallone, io mi sono guardato Solomon Kane, il film.
Centoquattro minuti.
Un’ora e tre quarti.
Che passano senza troppa fatica, grazie al biuon lavoro degli sceneggiatori che, avendo cestinato il 98% dell’opera di Robert E. Howard, hanno per lo meno il buon gusto di mantenere la storia in movimento.
Avventura = geografia.
E si viaggia pearecchio, in Solomon Kane – anche se non quanto nei racconti originali.

Solomon Kane è un onesto film d’avventura, una pellicola di cappa e spada con uso di sovrannaturale che non ci fa sobbalzare sulla poltrona, ma che mette su schermo tutto quello che ci aspettavamo, esattamente come ce lo aspettavamo.
Tutto è straordinariamente prevedibile ma ben costruito – quello sì – e ben fotografato.
C’è l’eroe tormentato (un eccellente James Purefoy) che vaga per la campagna inglese – mai così tetra e piovosa, mai così simile alla Cecoslovacchia – in cerca di redenzione.
C’è la famigliola in viaggio verso le americhe, con padre saggio, madre benigna, figlio grande un po’ scemo, figlia polposa e figlioletto che parla maledettamente troppo.
E c’è Max Von Sydow, da decenni relegato a fare la parte del vecchio rimbambito.
C’è il cattivo cattivissimo, che pare Thulsa Doom con addosso la maschera di Michael Myers, con le sue orde di hooligans – e che è solo il tirapiedi del vero cattivissimo, tanto inquietante quanto sotto-utilizzato.

Peccato che ci sia anche un sacco ma proprio un sacco di roba derivativa esciocca, in questo film.
Città in fiamme sotto al fuoco dei cannoni dei galeoni prese da Pirates of the Carribean.
Una strega presa di peso da L’Armata delle Tenebre.
Il Balrog in libera uscita.
Un po’ di mostri presi dall’ultimo film tratto da Gaiman.
I ribelli rintanati nelle grotte calcaree presi da Robin & Marian.
Una crocifissione che arriva direttamente da Nascerà una Strega, di Bob Howard, passando per il Conan di John Milius… così come Von sydow che fa il vecchio rimbambito.

E troppe maledette chiacchiere.

Ah, se solo ci fosse stato John Milius alla cinepresa, se solo ci fosse sto Oliver Stone alla scenegiatura!
Considerando che Purefoy è di sette spanne superiore a Schwarzenegger tanto per recitazione che per fisicità, questo film sarebbe un capolavoro.
Meno effetti speciali, meno materiale apocrifo, e più Howard, più Kane…

Perché è poi quello il punto, giusto.
OK, è un filmello piacevole – non memorabile ma piacevole.
Ma, è Solomon Kane?

“A strange blending of Puritan and Cavalier, with a touch of the ancient philosopher, and more than a touch of the pagan. . . . A hunger in his soul drove him on and on, an urge to right all wrongs, protect all weaker things. . . . Wayward and restless as the wind, he was consistent in only one respect—he was true to his ideals of justice and right. Such was Solomon Kane.”

Beh, quasi.
Purefoy, lo ripetiamo per l’ennesima volta, è ottimo.
Ci sarebbe stato meglio Daniel Day-Lewis?
Probabilmente.
Ma non lamentiamoci.
Le scene d’azione sono molto buone.
E l’episodio con i ghoul avrebbestrappato un sorriso a Two-Guns Bob.
Ciò che ammoscia selvaticamente l’intero “concept” howardiano è il desiderio di dare un passato a Kane, che brilla sulla pagina proprio per la propria mancanza di radici, di riferimenti.
È stato un pirata?
È di famiglia nobile?
Lo sceneggiatore ci sbatte tutto in faccia.,
E se gli howardiani duri e puri sono forse un po’ troppo trancianti nel dannare la pellicola, è vero che con poco sforzo si sarebbe potuto fare molto, molto di più.
E meglio.
Ma anche così, si lascia guardare.

Però è meglio il libro.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

15 thoughts on “Solomon Kane

  1. Ma dove si trova il film? Hai comprato il dvd americano?

  2. …in inglese, vero? (mai, mai che lo diciate, eh?!) :-)))

  3. Chiedo scusa per non aver inserito i dati essenziali.
    Il film mi è stato passato da un amico – non voglio sapere come se lo sia procurato 😉

    E naturalmente sì, si tratta dell’edizione originale, visto che qui da noi non è ancora uscito (dovrebbe arrivare nelle sale per l’estate).

  4. Gia’ Milius e Stone ne avrebbero tratto un quadro epico. Le potenzialita’ ci sono tutte.

  5. Infatti.
    facendo un po’ di taglia & cuci del materiale originale (una primaparte in Europa, una seconda parte in Africa, ad esempio), si sarebe potuta costruire un’avventura un po’ meno scontata, dando anche occasione agli attori di interpretare dei dialoghi da persone adulte.

    Ed il bello è che adesso esce anche il libro – la novelization.
    Fortunatamente hanno afidato la scrittura a Ramsey Campbell, che ci sa fare.
    Però trarre un film da una serie di racconti e poi farci scrivere il romanzo basato sulla sceneggiatura… bah!

  6. Credo che tu sia troppo buono….
    Da ciò che scrivi mi sento di evincere un giudizio preventivo di tipo fantozziano….
    Nondimanco penso che nonostante tutto quando arriverà lo andrò a vedere.
    Quanto a te….hai fatto decisamente bene.
    Molto meglio che vedere gli interacci…..bleah!

    😀

  7. @Umberto
    È un buon film d’azione, un po’ lungo a partire, ma quando parte viaggia a pieno regime.
    Ciò che manca è l’elemento howardiano – Kane frigna troppo, il suo coinvolgimento è troppo esplicito.
    Il Male si odia e si estirpa perché è il Male.
    Non perché hai paura dopo aver visto il Babau…

  8. …Ciò che manca è l’elemento howardiano…

    …Considerando che Purefoy è di sette spanne superiore a Schwarzenegger tanto per recitazione che per fisicità, questo film sarebbe un capolavoro…
    ————————————-
    Cioè tutto…

    Schwarzenegger è Conan, per quel ruolo è stata una buona scelta.

    Mi spiace che abbiano trasposto Solomon Kane nel solito piatto film d’azione.
    L’inossidabile puro duro e tutto d’un pezzo puritano avrebbe meritato altro destino, qualcosa come un film all’altezza del primo Conan ad esempio, speranza però svanita già vedendo il trailer.
    Ma che travagliata triste e tormentata storia si sono inventati per Kane, gli hanno ucciso trecento parenti o gli hanno bruciato la collezione di farfalle?

  9. OK – SPOILER

    Solomon Kane è figlio di Max Von Sydow (e già questa è una mazzata).
    Secondogentito destinato alla carriera eclesiastica, rifiuta e viene diseredato.
    Andandosene di casa litiga col primogenito porco e lo fa cascare da una scogliera (succede).
    Si dà ad una vita di pirateria talmente efferata che spara alle spalle ai propri stessi uomini quando ritardano ad ubbidire.
    Durante l’ennesima carneficina, il Satanasso in persona (o suo emissario con spada fiammeggiante… hmmm, mix di simbolismi) gli rivela che la sua anima è spacciata, ed è solo questione di tempo.
    Segue una paura della malora, una fuga rocambolesca ed un opportuno ritiro in convento.
    Da cui lo cacciano perché lo trovano un tantinello inquietante.

    E qui mi sovviene ora che essendo questa l’Inghilterra elisabettiana, i conventi dovrebbero essere abbandonati – dopo l’esproprio delle terre della Chiesa operato da Enrico VIII…

    Comunque, Kane vaga per le lande sotto alla pioggia scrosciante, finché non incontra Peter Postletwaithe… che è un puritano in fuga verso le americe con famigliola a rimorchio.
    E, Dio, quanto chiacchierano…
    E qui vai allora con la storia “Sono un’anima dannata… Dio mi ha abbandonato… no sono io che ho abbandonato lui… ero un cattivone… ora sono un uomo di pace…”

    Poi per fortuna arrivano gli hooligan e la scintilla howardiana (riassumibile in un liberatorio “screw damnation, gimme a blade…” non pronunciato ma sentitissimo) esplode in una supoernova di coreografie di combattimento eccellenti, ma ahimé insufficienti a redimere la pellicola.

    Insomma, troppa backstory, troppo poca moralità spicciola forgiata in acciaio di Sheffield.

  10. Davide
    Ah… sinceramente questo non è Solomon Kane, almeno non è il Solomon che conosco. Mi pare il solito filmetto usa e getta, quello buono per una sola visione con il solito ridicolo clichè del -passato travagliato—>creazione sofferta dell’eroe-, in questo caso nella sua variante -viaggio dell’eroe, ex pendaglio da forca, [che si è] redento e poi incaxxato-, cosa che almeno in questo caso si poteva evitare.
    Solomon è altro, è un puritano convinto senza macchia [una variazione originale in questi tempi di eroi maledetti], un nemico del male ma sopratutto è un abile guerriero che conosce la propia forza, che ama combattere ma che nasconde tale sentimento, sinceramente e anche vergognandosene, dietro il proposito di eliminare il male in ogni sua forma. Non teme la morte ma la sconfitta [“sportiva”] nello scontro, non ha paura dell’oscurità che lo circonda ma solo di quella che è dentro di lui. E non ha bisogno di un passato per essere quello che è, gli basta la sua fede al limite del fanatismo per esserlo.
    Almeno è come mi sembra che sarebbe dovuto essere…

  11. Concordo in pieno.
    È per questo che dico che manca l’elemento howardiano.
    Un film su Solomon Kane deve avere due componenti
    . azione mozzafiato e duelli alla spada (Kane è lo spadaccino per eccellenza)
    . la miscela di idealismo e pragmatismo che è il Kane di Howard

    Il film è più che dignitoso sul primo elemento, latita sul secondo.
    Certo, lo avessero intitolato “Le Avventure di John Smith”, sarebebstato più o meno la stessa cosa.

  12. Pingback: Solomon Kane | Book and Negative

  13. ho visto il film ieri, e da appassionatissimo howardiano concordo pienamente con la recensione e soprattutto col commento di Davide. Questo NON è Solomon Kane.

  14. Davide sei stato troppo generoso.Questo film è una grossa occasione sprecata.Da fan di Howard certe cose non mi sono piaciute per niente,come l’inizio in un Africa troppo anonima e con troppa CG.(L’unica sequenza che mi è veramente piaciuta è quella con il prete e i ghoul,quasi un mini racconto che non avrebbe stonato tra le vicissitudini del puritano)In più a farmi arrabiare è che i mezzi per realizzare qualcosa di buono c’erano.

  15. Concordo in pieno sull’inizio ridicolo (e apocrifo) e sull’eccellente episodio dei ghoul – che davvero mostra come avrebbe potuto essere il film.
    Ma non posso definirlo inguardabile.
    Certo, Solomon Kane è un’altra cosa…

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