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Come cucinare l’armadillo

13 commenti

Era un po’ che non parlavamo di cucina, da queste parti, e questo post è una specie di piano bar culinario.
Il pezzo non è stato esattamente richiesto – ma c’era bisogno che venisse scritto.

ArmadilloSì, signore e signori – lo sappiamo bene,  non è sempre caviale, ma in questo caso si pulisce e si porziona come una tartaruga e sa di opossum.
Oggi cuciniamo l’armadillo.

Per chi se lo fosse perso, l’Armadillo è un timido e non esageratamente intelligente (ma terribilmente persistente) animalino*, dalle abitudini notturne e sotterranee, appartenente alla famiglia Dasypodidae, e più o meno al gruppo degli insettivori – sì, l’armadillo mangia scarafi, formiche e altre schifezze, ed occasionalmente qualche lombrico e qualche lucertola**.
E noi possiamo mangiare lui.
Come fanno in Texas.

Armadillo alla Texana

Ingredienti

Un armadillo, pulito e porzionato

Marinatura (x kg di armadillo):
un quarto di litro di vino bianco secco
due spicchi d’aglio schiacciati
sale e pepe q b
mezzo cucchiaio di timo
mezzo cucchiaio di rosmarino

Crema (x kg di armadillo)
200 grammi di burro
200 grammi di panna
un cucchiaio di senape
un cucchiaio di amido di mais

Mescolare tutti gli ingredienti della marinatura, e lasciarci immerso l’armadillo per almeno otto ore.
Rosolare l’armadillo in padella col burro.
Aggiungere la marinatura e far cuocere a fuoco lento per un’ora/un’ora e un quarto.
Disporre l’armadillo su un piatto da portata.
Nella padella, aggiungere al sugo la miscela di senape, panna e amido, mescolando a fuoco lento fino ad addensamento.
Versare la crema sull’armadillo.
Servire su una base di riso bollito.

ArmadilloWillysIn alternativa, possiamo provare con una ricetta più semplice e veloce, ma sempre di sicuro effetto…

L’Armadillo al Forno alla maniera Cajun

Ingredienti

un chilogrammo circa di carne di armadillo
un panetto di burro da 250 grammi
succo di limone
sale
aglio
pepe

Ungere la carne di armadillo col burro, aggiungere sale, limone e spezie.
Avvolgere nella carta stagnola ed infornare per 45 minuti ad alta temperatura.
Aprire la stagnola, aggiungere altro burro, e dorare in forno.

Servire con patate fritte o puré.

NOTA – qualora l’armadillo non fosse disponibile presso il vostro rivenditore di fiducia, la carne di maiale è un sostituto perfettamente accettabile.

IMPORTANTE – l’armadillo dev’essere ben cotto, in quanto recenti studi sembrano dimostrare che dal consumo delle sue carni si potrebbe contrarre la lebbra (malattia alla quale il piccolo* disgraziato è immune, e della quale può perciò essere portatore sano).
Siete stati avvisati.
E buon appetito!

Dedico questo post alla mia amica Chiara (ed alle sue albicocche) ed alla mia amica Carlotta (ricordando i bei tempi andati di Dave & Charley and their Fabulous Flying Armadillos).

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* Che poi, animalino – può andare dai 3 ai 30 chilogrammi

** Contrariamente alle voci diffuse, l’armadillo non è ghiotto di albicocche, per quanto non sia insolito che un armadillo, nella sua furia, possa devastare un frutteto.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

13 thoughts on “Come cucinare l’armadillo

  1. Beh, che dire. E’ pure a rischio lebbra … non mi sembra qualcosa che metta appetito. Però lo vedo bene in qualche racconto alla Lansdale. Per quello, mi sembra ottimo.

  2. 😀 Adesso che lo so, vedo la faccenda in tutt’altra luce…
    And many, many thanks – anche da parte delle mie albicocche.

  3. accidenti, che roba: Davide mai pensato di sceneggiare qualche albo di Tex Willer?

  4. Ah, gli armadilli, quanti ricordi!
    Peccato per la lebbra: quando ne parli a cena dopo aver servito l’armadillo al cartoccio, spezza un po’ l’atmosfera conviviale.

  5. Oh, e mi era sfuggito un particolare: Fury Of The Armadillos… suona meravigliosamente.

    • Annotato.
      Potrebbe venirne fuori qualcosa di divertente.
      Ma anche Rage of the Armadillos non sarebbe male.
      (dopotutto, sono l’autore di quel piccolo classico che è La Notte della Nutria …)

  6. Wrath of the armadillos?

    • Credo che ormai abbiamo il materiale sufficiente per una trilogia.
      O magari per un ciclo multivolume…
      . Revenge of the Armadillos
      . Return of the Armadillos
      . Bride of the Armadillos

  7. Chissà quali torti ti hanno fatto gli armadilli per meritarsi questo trattamento, a me son sempre sembrate bestioline simpatiche 😀

    In compenso mi sono tornati in mente il club dei gourmet (con Darwin che si mangiava un gufo) ed un vecchio gioco per pc chiamato Armadillo Run. Non c’entra molto con la cucina, però era abbastanza divertente.

    • Non credo che il povero Charles Darwin si sia mai mangiato un gufo.
      D’altra parte, il reverendo Buckland, padre della geologia britannica, sosteneva che l’uomo avesse il diritto di mangiare qualunque cosa il buon Dio avesse messo sulla terra – e perciò lui provò a mangiare tutto.
      Diceva che peggio dei mosconi verdi ci son solo le talpe. Si mangiò anche il cuore di un re di Francia (probabilmente Luigi XV), che era stato conservato per decenni sotto spirito come reliquia.
      Matto da legare, Buckland – infatti morì in manicomio.

  8. L’avevo letto nel grande libro dell’ignoranza che contiene diverse curiosità di questo genere (sono gli stessi del programma Quite Interesting) e l’ho ritrovata rimbalzata in giro. L’episodio del gufo e la sua appartenenza al club sono riportate nella pagina di wikipedia sulla sua educazione, quindi credo sia vero 😛

    Va bene per i Re di Francia, però spero che almeno Buckland abbia lasciato in pace i poveri armadilli. Certo, visto l’appetito del soggetto non ci credo troppo…

  9. Pingback: Considera l’armadillo trasmissione di Cecilia di Lieto | Bernardo d'Aleppo

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