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Harry Turtledove senza filtro

17 commenti

buk00055Abbiamo parlato spesso di fantasy storico nelle ultime settimane.
Ieri, affrontando le intemperie, un corriere mi ha consegnato i quattro volumetti Ballantine/Del Rey del ciclo di Videssos, anche noto come Ciclo della Legione Perduta, pubblicato a partire dal 1987 da Harry Turtledove.
Quattro bei volumi tascabili vecchia maniera, come quelli sui quali ho cominciato a leggere in inglese – Del Rey, Ace e DAW.
E poi, certo, il ciclo di Videssos.
Che non è fantasy storico.
È qualcosa – a mio parere, ovviamente – di meglio.

Vediamo la trama del primo romanzo in due parole.

In un momento non meglio specificato della Guerra Gallica (molto probabilmente il 56 a.C.), tre coorti di legionari di Cesare si ritrovano coinvolte in uno scontro contro i guerrieri celti guidati da Viridovix.
Un fenomeno inspiegabile trasporta improvvisamente i soldati (e Viridovix!) altrove – un mondo con diverse costellazioni, sede di una civiltà diversa, scosso da guerre diverse.
Un mondo in cui la stregoneria funziona, e nel quale i soldati romani, molto pragmaticamente, si scaveranno una nicchia come forza di mercenari.

aaf1810ae7a03e045f403210.L._V192618952_SX200_Harry Turtledove – laureato in storia bizantina – gioca in casa usando un interessante escamotage – trasporta una legione romana di epoca tardo-repubblicana in un mondo che, a guardarlo da vicino, è una miscela di Impero Bizantino e potentato orientale, con non poche suggestioni indiane.

Siamo quindi nel campo di un fantasy pseudo-storico.
Ci sono elementi riconoscibili, ma l’autore si riserva un ampio spazio di manovra – può importare nel proprio mondo gli elementi che gli servono per costruire un intrigo politico e sociale interessante.
Evitando la scelta dell’ucronia – il campo nel quale Turtledove otterrà i suoi maggior i consensi – con la creazione ex novo di un mondo al contempo familiare e alieno l’autore ha una maggiore libertà, pur facendo leva su una vaga familiarità di fondo.

Nel piazzare sulla scacchiera politica di un impero pseudo-bizantino una unità di uomini motivati da ideali repubblicani, Turtledove rimescola il calderone sociale e politico.
Intanto, seguendo il console romano Marco, il suo improbabile alleato Viridovix, e gli inaffidabili ufficiali dell’imperoi di Videssos, l’autore californiano ci intrappola in una trama divertente.
Molto divertente.

Sarà bello rileggere il primo libro della serie, e finalmente leggere i successivi.

La serie della legione venne pubblicata in Italia da Nord, nella Fantacollana – a partire dal 1989, col volume numero 85.

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Lo lessi appena uscito, odiandolo.
Non per il romanzo, che lo ripeto, è molto buono – e che rileggerò molto volentieri in inglese – ma per il contorno, a cominciare dall’introduzione.
Un problema mio, certamente, ma era come se si volesse fornire un filtro – diciamo ideologico – attraverso il quale leggere il lavoro di Turtledove.
Un filtro che trovai francamente spiacevole.

Ma era davvero un problema mio?

Ed è stato curioso, documentando questo post, scoprire, esclusivo per l’italia, un Harry Turtledove parallelo – che l’autore probabilmente apprezzerebbe, vista la sua passione per la storia alternativa, ma che si discosta molto dai dati forniti da siti ufficiali e articoli di rivista.

Un Harry Turtledove, ad esempio, che “ha fatto il suo apprendistato sotto David Eddings” (nella seconda metà degli anni ’80 uno dei due autori più venduti in Italia – e spesso citato per “vendere” lo “sconosciuto” Turtledove*).
Turtledove scrive quindi ispirandosi all’opera di quell’altro – cosa alquanto improbabile, considerando che pur essendo più giovane di Eddings, Turtledove cominciò a pubblicare prima.

E sì che Eddings e Turtledove si assomigliano pochino, come temi, stile, scrittura ed evoluzione.

Scopriamo anche un Harry Turtledove “di destra” e vagamente revisionista, che secondo la pagina italiana di Wikipedia…

tratta molto spesso il tema del genocidio, in un’ottica che supera la divisione bene/male e approfondisce i problemi connessi con questo argomento.

E se prescindiamo dal bene e dal male, quali sono i “problemi” connessi con l’argomento genocidio?
Far arrivare in tempo i treni, e smaltire i corpi dopo l’esecuzione?

È strano, come un paio di introduzioni e un po’ di informazioni errate possano colorare l’opera di un autore al di là del suo lavoro effettivo, e lasciare una impressione così profonda, estesa e falsa.

Sarà bello rileggersi il ciclo della Legione senza filtri, senza colori e ideologie appiccicate ad arte, solo per il piacere di leggere un’avventura divertente in un mondo molto, molto complesso e soddisfacente.

E per rispondere alla domanda, cosa ne avrebbero detto, i romani dei tempi di Cesare, dell’Impero Romano d’Oriente?

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* In quegli anni, Eddings veniva citato – spesso a sproposito – per spingere qualunque altro autore, incluso il suo principale concorrente sul mercato italiano, David Gemmel.
E ricordo una conferenza sul fantasy, dal quale venni cacciato a male parole quando feci notare che definire il fantasy come “Tolkien, Eddings e Gemmel” era per lo meno riduttivo.

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Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

17 thoughts on “Harry Turtledove senza filtro

  1. È allucinante il tentativo di tingere di nero-politico i libri di Turtledove, che non hanno ombra di incitazione al fascismo o cose simili.
    La pagina Wikipedia, messa così, fa pensare cose inquietanti, di cui non c’è ombra nei suoi romanzi.

  2. Ricordo anche io quelle introduzioni nei romanzi di Turtledove pubblicati dalla Nord.
    E le odiai.
    Il tentativo di politicizzare uno scrittore solo per spingere le idee politiche (e propagandarle) da parte di chi scrive un introduzione a un romanzo è semplicemente…..(mi autocensuro per non scadere nel turpiloquio)
    E questo valeva nel giorno in cui lessi quelle introduzioni e vale a maggior ragione anche oggi.

  3. Fortunatamente, nelle edizioni del 2000, le introduzioni sono state eliminate.

  4. Mai letto Turtledove.
    *si protegge con le braccia dalla gragnola di fischi*
    Non è del tutto colpa mia! Ho alcuni dei suoi libri in ebook, ma per un motivo o per un altro, tutti motivi banalissimi, non li ho mai iniziati a leggere… Non conoscevo il ciclo della Legione, e per la verità mi sembra davvero interessante, quindi chissà che non sia un buon motivo per cominciare a leggerlo!

  5. Io ci ho giocato (come PG in GURPS, interpretando un ausiliare celta) e il mio GM mi disse di non leggerli per non rovinarmi le sorprese che lui avrebbe preso dai libri. Tra un po’ li recupero. Di Turtledove ho letto con divertimento il ciclo di Invasione.

  6. Uno degli autori preferiti della 3/4, i libri di Turtledove sono esposti con orgoglio nella parte più alta dello scaffale fantasy della nostra biblioteca (per tenerli lontani da mani illegittime).
    Uno dei miei regali più riusciti è stato aiutarlo a completare la serie recuperando alcuni volumi… un effetto migliore sul suo umore l’avrei potuto ottenere solo regalandogli un Carcano 91.
    Adesso, cioè circa qualche mese fa, la 3/4 mi ha chiesto se posso portare nella realtà alcune dei piatti citati nei molti momenti di convivio descritti da Turtledove. Quelli che l’hanno maggiormente ispirato… la sfida, date le palesi influenze della cucina greca e del vicino oriente, mi stuzzica!
    Se riesco a produrre qualcosa di significativo per essere presentato ad ospiti sappi che t’invitiamo a cena 😛

  7. I libri del ciclo della Legione sono stati i primi di Turtledove che ho letto, così a occhio direi almeno una quindicina di anni fa. Ed è stato proprio lì che mi sono innamorato di Turtledove. Però l’introduzione francamente non me la ricordo proprio. Mi sa che dovrò fare un giro nella soffitta dellacasa di mia madre per recuperarla…

  8. Io in italiano cartacei non li sto trovando. Forse in qualche mercatino qualcosa troverò! A parte su ebay 54 euro per i 4 libri, ma non è che mi fidi molto di ebay. Per ora mi dovrò accontentare di versioni pdf, appena trovate, perché sono troppo curioso, ma vorrei comprarli…

  9. Si, me le ricordo quelle prefazioni, mi ricordo anche che scrissi a Viviani, ringraziandolo caldamente per le esilaranti prefazioni di Voglino, Combinazione, poco dopo la mia missiva le sue prefazioni scomparvero. Va a finire che qualcosa di buono nella vita l’ho fatto anch’io.

    • Non sono d’accordo, Alessandro – le prefazioni dei primi volumi della Fantacollana erano una miniera di informazioni, che aiutavano a formare un gusto, e segnalavano decine di altri titoli da andare a cercare e scoprire.
      Lo stesso valeva per le altre collane della Nord, e per i volumi di Fanucci.
      È solo successivamente, che le cose presero una piega diversa.

  10. Mi sono lasciato dietro l’altra metà: mai leggerle prima del libro. Magari dopo. E in effetti non dovrebbero introdurre: starebbero meglio alla fine del libro.

  11. Quelle dei primi volumi spesso erano scritte dal compianto Riccardo Valla, per te che lo hai conosciuto di persona, non c’è bisogno di aggiungere altro

  12. Mi è piaciuto molto Turtledove nel suo romanzo La Legione Perduta (episodio sul quale ha scritto anche Valerio Massimo Manfredi) perché ha mischiato storia e fantascienza. La sua è scrittura di genere erudita. Quanto all’apologia dei regimi totalitari, chiunque la può vedere nei grandi sistemi filosofici delle utopie molto sentite da parte dello scrittore (vedi la Repubblica di Platone e anche Trantor di Asimov, da pianeta ribelle partito dal calcolo statistico delle crisi periodiche è diventato un regime chiuso per difendersi nel corso dell’ultima crisi, è un’interpretazione possibile). Io ammiro il valore di Turtledove per aver realizzato una fantascienza ricca di contenuti istruttivi. Bello.

  13. Ma che gradita sorpresa! 🙂 Spulciando i tuoi articoli, chissà perché mi ero convinto che invece, per qualche tuo motivo, il Turtledove di Videssos lo odiassi.

    Sono felice che tu abbia acquistato i volumi in originale. Li ho letti anche io (prima in Italiano e poi in originale ) e … posso anticiparti che resterai piacevolmente sorpreso.

  14. Grandissima serie!
    Ai tempi mi ero dovuto dannare non poco per recuperare il terzo libro, e anche adesso li ho quasi tutti in edizioni di case editrici diverse. Brutti da vedere sulla libreria, ma io i libri li tengo per leggerli e non per soprammobili; fortunatamente però tutti i nomi propri erano lasciati in latino, preferisco di gran lunga Marcus Aurelius Scaurus a Marco Aurelio Scauro 🙂

    Ci sono poi anche altru due serie ambientate a Videssos, ambientate in tempi precedenti all’arrivo della Legione; per ora ho letto solo la serie di Krispos, e nonostante leggere Turtledove sia sempre un piacere, mancando l’elemento alieno costituito dai Romani e dalla loro integrazione in quel mondo alieno, si perde uno dei punti do forza del ciclo originale.
    Anche i personaggi del primo ciclo sono molto più interessanti e memorabili, a distanza di tanti anni ricordo ancora il mitico Gaius Philippus, e poi Pullo e Vorenus (i due legionari prima rivali e poi diventati amici, realmente esistiti, menzionati anche da Cesare nel De Bello Gallico), per non parlare poi delle dinastie videssiane dei Gavras e degli Sphranztes, del patriarca Balsamon, degli Halogai/Vichinghi e naturalmente di Avshar!

    Mi hai messo voglia di riprenderli in mano, ma me li ricordo ancora molto bene, specialmente il primo libro dove si scopre pian piano quel nuovo mondo e che probabilmente è stata la lettura che più di tutte mi ha lasciato un vero e proprio sense of wonder, molto più che altre opere interamente frutto di fantasia.
    Se ancora non conosci tutta la serie mi fermo qui, buona lettura (lo sarà sicuramente!).

  15. Il commento con più refusi e più sgrammaticato che io abbia mai scritto… Sorry…

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