È di queste ultime ore la notizia che The Book Depository, negozio online di libri con sede a Gloucester, UK, chiuderà i battenti a fine mese.
Fondato nel 2004 da un ex dipendente di Amazon, il Book Depository era una interessante alternativa alla bottega digitale del signor Bezos – con un colossale catalogo di libri cartacei, inclusa una vastissima selezione di titoli usati, spediti gratuitamente ovunque nel mondo.
È noto che io acquisto molto volentieri libri usati – che sono spesso più a buon mercato delle versioni in ebook degli stessi titoli, e hanno il valore aggiunto di contenere spesso note, sottolineature ed altre meraviglie dei precedenti lettori.
È mia abitudine acquistare solo di seconda mano i libri sullo zen e sul taoismo – per un vezzo, e perché trovo che le stropicciature e il logorio della carta ben si adattino al contenuto dei volumi, ed all’idea che si stia passando di mano in mano la conoscenza.
Ed uno dei libri che sto leggendo ora – Pirates of Barbary, Corsairs, Conquest and Captivity in the 17th century Mediterranean, di Adrian Tinniswood – arriva proprio dal Book Depository, dove l’ho pagato 3.99 euro contro i quasi tredici che mi avrebbe chiesto Amazon.
I libri del Book Depository mi sono sempre arrivati sempre in ottime condizioni, spesso nuovi di pacca nonostante il prezzo e lo status di “Usato in ottime condizioni”, e a prezzi molto vantaggiosi – si potevano acquistare direttamente dal loro sito, o su eBay, o persino attraverso Amazon.
La filosofia di fondo era che il Book Depository avrebbe reso disponibile ciò che Amazon non aveva in catalogo, o che restava comunque penalizzato dagli algoritmi del colosso delle vendite online, che tendono a spingere una selezione di bestseller.
Il Book Depository, in altre parole, era dove si andavano a cercare a poco prezzo i libri introvabili.
Con la fine del mese di Aprile, tutto questo finirà.
Il 26 del mese è l’ultima data utile per fare degli ordini. Le consegne proseguiranno fino al 23 di Giugno.
Per quale motivo, questa chiusura?
Book Depository era stato acquistato nel 2011 proprio da Amazon, che ora, dopo dodici anni di onorata attività, ha deciso di fargli chiudere i battenti.
A parte una generica nota relativa alla “uncertain economy” ed il dare la priorità alla salute dell’azienda ed alla soddisfazione dei clienti (ovvero il solito bla bla aziendale), i motivi della decisione non sono stati divulgati, ma a inizio anno il negozio online di mister Bezos aveva lasciato a casa oltre 18.000 dipendenti – e molti vedono nella dismissione del Book Depository una delle strategie per ridurre le spese, e limitare quella che è, di fatto, una forma di concorrenza interna.
I costi di gestione del Depository erano oltretutto aumentati negli ultimi due anni – i magazzini sono infatti in Gran Bretagna, e nel dopo-brexit i costi e le tasse per le spedizioni internazionali (gratuite in 160 paesi, ovvero a carico dell’azienda) erano lievitati notevolmente – al punto che le spedizioni in alcuni paesi erano state cancellate perché antieconomiche.
In generale, è una grave perdita per chi ama la lettura – e se è vero che esistono varie alternative, è altrettanto vero che il panorama si è notevolmente ridotto con la chiusura del Depository.
Ci possiamo domandare quale sarà il prossimo passo.
L’impressione è che le cose stiano per cambiare in peggio su un sacco di fronti.