strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


1 Commento

Il Viaggio di Hiero

hiero1Il quindicesimo volume della Fantacollana è Il Viaggio di Hiero, ovvero Hiero’s Journey, di Sterling Lanier, uscito originariamente nel 1973.

E anche se la copertina originale scomoda Tolkien, c’è poco da dire – anche Hiero è fantascienza.
La copertina italiana, come sempre, è dell’eccellente Karel Thole.

Il romanzo di Lanier è un esempio di un genere – la fantascienza post-apocalittica – che è molto popolare negli anni ’70 e ’80 (e ne abbiamo parlato), per quanto i primissimi esempi risalgano al secondo dopoguerra.

Classica la trama – cinquemila anni dopo un conflitto atomico che ha annientato la civiltà come la conosciamo, il Nordamerica è un continente imbarbarito, popolato di strani mutanti.
Attraverso questo paesaggio alieno viaggia il prete Per Hiero Desteen, rappresentante di un ordine religioso più o meno Cristiano basato in Canada, la cui missione è fare da apripista, contattando le enclave di umani ancora sani, e ricostruire così una parvenza di comunità.
Lo accompagna un’alce telepatica (che Hiero usa come cavalcatura), ed a lui si uniranno un orso mutante ed una polposa principessa in fuga dalle forze degli Immondi.

Il romanzo ha un buon ritmo, e costruisce una buona narrazione dedicando più attenzione allo sviluppo dei personaggi che non agli scontri sempre più feroci con i mutanti.
Le descrizioni dei poteri psichici dei quali Hiero ed i suoi compagni -ed i loro nemici! – sono dotati, sono piuttosto interessanti, ed efficaci.

Sterling E. Lanier – un autore spesso trascurato dalla critica* – strizza l’occhio all’opera di Joseph Campbell, ed alla struttura del Viaggio dell’Eroe (Hero’s Journey), e inopinatamente, lascia la storia incompiuta.
Verrà un seguito, dieci anni dopo – che la Fantacollana stamperà a suo tempo – ma la prevista trilogia rimane purtroppo incompleta, avendo Lanier perduto l’interesse aproseguire le avventure del suo eroe.
La morte di Lanier nel 2007 ha definitivamente cancellato ogni speranza per i fan (che sono comunque parecchi) di questa “trilogia mancata”.

6a00c225280961549d00e398cdb01c0001I romanzi post-atomici di solito invecchiano male, ma Hiero regge bene – forse proprio per l’abilità di Lanier nel creare eroi credibili (anche quando si tratta di alci o orsi).

Resta sempre il dubbio – al quale ormai, dopo quindici volumi, dovremmo essere abituati: come reagirebbero a Hiero i lettori di fantasy attuali, cresciuti ad elfi e Oscuri Signori?
E gli appassionati di fantascienza? Trascorrerebbero lunghe ore a dibattere se il romanzo di Lanier sia davvero SF o non sia piuttosto (orrore!) fantasy?

Si prova una certa nostalgia per quell’epoca meravigliosa nella quale i libri si leggevano, invece di classificarli.

Sciocco dettaglio personale – a quindici anni, la copertina di Thole di questo volume mi diede non pochi problemi. Dopo Hiero, smisi di leggere i miei libri di fantascienza a scuola.
O per lo meno, cominciai a foderarli in carta da pacchi.

——————————————–

* E l’editor responsabile della pubblicazione di Dune, di Frank Herbert.