strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Sullo spartiacque digitale

6 commenti

[questo post compare in parallelo su Fra le Province, il mio blog occasionale sulle gioie della mia nuova vita nel Monferrato]

Il fattore più traumatico del trasferire la propria vita da Torino al Monferrato è il crollo dei trasferimenti internet.
Castelnuovo Belbo non rientra fra i comuni coperti da servizio ADSL Telecom, Vodafone o Tiscali.
Il Progetto Anti Digital Divide di Telecom (un nome che sarebbe tutto da ridere se non ci fosse da ringraziare il cielo che esista), al 17 marzo 2009 lista il comune di Castelnuovo Belbo fra quelli serviti da una linea con velocità massima di 640 kbps tanto in upload che in download.
Un po’ diverso dal servizio a 20 mega al quale siamo abituati.
Il che non toglie, naturalmente, che i piani tariffari siano gli stessi – per lo meno stando a ciò che si legge sul sito Telecom.

La tariffa più conveniente è quella notturna – Alice Night & Weekend – che per circa dieci euro al mese mi permette di strisciare in rete dopo le 21, durante i finesettimana e le feste nazionali.
Fuori orario sono 3.5 euro l’ora.

Sorge allora la tentazione di abbandonare Telecom per il servizio di Vodafone, che passando per UMTS (la rete cellulare), potrebbe permetterci di scansare i limiti fisici dei cavi di rame che rallentano il nostro angolino di Monferrato.
Ma anche la copertura UMTS non è disponibile per Castelnuovo Belbo.
Così come non è disponibile Fastweb.

outback-australiaÈ un po’ come essere nell’Outback, ma senza i canguri, l’economia stabile e le molte attrattive del continente australiano.

Il problema, naturalmente, non è aggiornare il blog con tempi ai quali non eravamo più abituati dal 1995, ma lavorare.
La schifosa copertura garantita dai provider nazionali significa niente Skype, niente IRC, niente Ekiga…

Ormai rotti al nomadismo digitale, ci orientiamo perciò al sistema antico e collaudato di portare il nostro materiale (su chiavetta o netbook) in un cybercafé e connetterci da lì.
Stando a cybercafé.it – sito benemerito – abbiamo a disposizione un solo locale con cinque postazioni ADSL ad Asti (2.8 euro l’ora… hmmm, meno di Telecom!) e un solo locale ad Alessandria, con 16 postazioni T3 (e, a 3 euro l’ora, rimane ancora più conveniente che Telecom).

E poi, naturalmente, c’è l’hot spot wifi gratis di MacDonald’s, in Piazza Alfieri ad Asti.
Ammesso che sia già attivo.

Il trucco, a questo punto, è organizzare la propria settimana lavorativa in modo da fare un salto per un’oretta al cybercafé ogni due giorni per i trasferimenti massicci (file scambiati con clienti e committenti universitari, aggiornamenti blog, acquisti via internet), e lasciare la minutaglia (essenzialmente la posta) alla rete domestica, strettamente dal tramonto all’alba.

E frattanto, studiare la situazione del WDSL (che comunque pare altrettanto cupa).

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Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

6 thoughts on “Sullo spartiacque digitale

  1. cercato “Castelnuovo Belbo copertura” su Google…

    1o risultato = http://www.ehiweb.it

    provato a mettere il no del comune (0141 799155) per verificare copertura

    dice:

    ADSL 7 Mega Eur 22,95 al mese
    ADSL 20 Mega Eur 31,95 al mese
    ADSL VivaVox Eur 39,90 al mese

    … sempre che non abbia fatto errori (io), che tu abiti a castelnuovo belbo, e che il no del comune sia giusto

    PS: ehiweb.it non la conosco e anche nel caso tutti i “se” siano verificati non ho idea della qualità del servizio… oltretutto non è detto che se arriva in comune arrivi anche a tutte le cascine o ville che dir si voglia

    facci sapere se trovi una soluzione, anche sta cosa che la copertura UMTS non è disponibile lascia un po’ spiazzati, nel (quasi) 2010

  2. Grazie della segnalazione!
    Le mie ricerche in Google (non avevo messo “copertura” ma “ADSL”) avevano dato risultati molto meno incoraggianti.
    Farò certamente indagini.
    Considerando che casa mia è a 500 metri dal comune, credo di poter sperare in bene.

    L’assenza di copertura UMTS si spiega – probabilmente, col fatto che caschiamo esattamente fra le province di Asti e Alessandria – i comuni sull’altra riva del fiume Belbo, verso Asti, hanno tutti la copertura… quelli su questa riva, no.

    Comunque l’avventura continua… grazie ancora!

  3. Domanda: hai un deputato a tiro?
    O meglio, uno che pur essendo sindaco e deputato, nonché con un piede in Provincia come parte di una giunta priva del presidente (dimissionario perché arrestato) tira anche a nonsècapitocosa in Regione?
    (La Conquista Del Mondo è l’obbiettivo ultimo, visto il trend)

    Manca? fortunello…
    Io ce l’ho: Gianluca Buonanno, sindaco, deputato, nonché portatore di ministri in quel di Varallo (Domani, Calderoli: dopo Maroni, Alfano, mi pare la Brambilla)

    Vabbè, dicevo…
    Con un personaggio del genere a tiro, c’è qualche benefit.
    Tipo che sai le cose prima.

    Ovvero, che la Regione Piemonte ha aperto i cordoni della borsa: trenta milioni di euro per mettere giù finalmente fibre ottiche a strafottere fin qui in provincia, cavo che arriverà qui in alta valle … rullo di tamburi… nel 2015.

    Dato che si è in campagna elettorale, titoloni sui giornali locali per dar contro al Sindaco/deputato che in Parlamento fa interrogazioni sul perché le industrie in valle hanno l’ADSL a rate, ma fili non ne mette giù (ma si compri un piccone e scavi, insomma!).

    Dato che nel 2015 si vota di nuovo c’è speranza che, trovandosi facendo, diano anche due picconate al Monferrato e mettano giù il cavo che avanza dalle beghe di quissù – se ne avanza.

  4. Ho un deputato a tiro, ma non siamo così intimi.
    La notizia del 2015 non mi sorprende più di tanto.
    La Rivoluzione Industriale qui si è fermata sull’altra sponda del Belbo, trasformando Nizza in un dormnitorio e facendo spuntare capanoni cubici ad ogni tre per due (sto per farci un post), ma lasciando la riva sbagliata in un limbo fatto di modem 128.8 ed eliografi…

  5. Uh, mama, la rivoluzione industriale 2.0…

    Noi, qui, l’abbiamo sfangata, questa parte.
    Abbiamo avuto il prodotto originale: le manifatture laniere con asilo ed alloggi per operai, decadute lentamente.
    Poi l’ondata nei gai anni sessanta di fabbrichétte ruspanti messe su da ex-operai tra cambiali, condoni e capannoni fatti dall’amico muratore che lavorava in nero.

    Ora i figli ed i generi hanno spostato la ditta in tronfi prefabbricati ordinati e funzionali nelle aree industriali, tutto molto istituzionale e paludato.
    Con grandi e belli uffici pieni di gente che usa internet per farsi i fatti suoi, e quindi i fili (che pure erano stati portati, ai tempi) stanno scarseggiando.

    L’industria “fa sapere” al referente politico, do ut des, eccetera.
    Coi soliti modi e tempi, ma la cosa si muove.
    E questa crescita “ordinata” ci ha evitato una quantità di grane.

    Ma siamo dalla parte giusta della sponda: Varallo è l’ultimo avamposto della civiltà, più su è il selvaggio west.
    Con buoni propositi di civilizzarlo entro il 2015.

    E di eliografi qui non se ne parla, piove sempre.

  6. Pingback: Ciò che non ci uccide | strategie evolutive

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