Interessante, interessantissimo post su Fronte & Retro, nel quale Max Citi sviscera un altro degli aspetti oscuri del mercato editoriale – come vengono proposti dagli editori i volumi che i librai piazzano poi sugli scaffali, e noi acquistiamo.
Gustosissimo, l’esempio fatto da Massimo sullo stile di proposta di un testo da catalogo, usando come esempio un classico che tutti conosciamo…
Occhiello: «Un thriller a sfondo religioso nell’Italia della Controriforma»
Bio: «A. M. È stato un giovane ribelle e anticonformista e un raffinato poeta.
Ora è ritenuto uno degli scrittori più interressanti e innovativi
dell’Ottocento italiano. La sua è una voce inconfondibile, attenta e
partecipe dei più profondi moti dell’animo umano. Ha pubblicato…»
Riassunto: «Sullo sfondo di una Lombardia colpita dalla Peste nera, un crudele feudatarioterrorizza il popolo e il clero minore imponendo col sostegno degli invasori spagnoli la sua legge, una legge fatta di soprusi, rapimenti, violenze e stupri. Sarà un giovane contadino al quale l’infame signore, aiutato da una lasciva religiosa, ha rapito la promessa sposa a riunire intorno a sé le forze e le personalità capaci di fermarlo per sempre.»
Come osserva Massimo, non è poi così difficile fare de «I promessi sposi» una via di mezzo tra un fantasy e un thriller morboso.
Il che mi suggerisce un nuovo giochino di società – quello di presentare come aspiranti best-seller da catalogo i classiconi della nostra gioventù….
I Tre Moschettieri.
Madame Bovary.
Tarzan.
Guerra e Pace.
Prossimamente, su questi schermi.