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Un nuovo strumento per smontare le storie

8 commenti

Sono rimasto abbastanza sorpreso, nei giorni passati, nello scoprire di aver letto una settantina di manuali di scrittura negli ultimi anni.
Un bel numero, che comprende cose ultra-specifiche (manuali su come scrivere scene di sesso o scene di combattimento), testi assolutamente generalisti (come il faldone sulla scrittura del Writer’s Digest americano), passando per manuali sui generi, e testi su scrittura e meditazione zen.

Ora, esiste questa strana faccenda, per cui di solito quelli che sostengono di saperla lunga vi dicono che i manuali li leggono solo gli sfigati, tranne quello che hanno letto loro – o magari quello che hanno scritto loro*.
Io sono più possibilista – anche perché con un po’ di fortuna ci sono manuali di scrittura che sono un gran bel divertimento, da leggere… e non perché siano involontariamente umoristici.

1496090In questi giorni, sto leggendo due volumi molto diversi, relativi alla scrittura.
Oggi vi parlo di uno dei due – che si intitola Dramatica, a New Theory of Story, di Melanie Anne Phillips & Chris Huntley, e potete scaricarlo gratuitamente dal sito relativo.

Il libro ve lo regalano (per quanto in pdf), perché da Dramatica – il libro – è stato ricavato Dramatica – il software – e loro sono molto interessati a vendervi il software.

Dramatica – il libro – rende le mosse da una nuova (beh, ok, per l’epoca – erano gli anni ’90) teoria della narrativa, che venne chiamata Dramatica.

Ora cercherò di essere quanto più preciso possibile – io personalmente sono affascinato dalle teorie relative alla narrativa, dalle regole che governano l’interazione fra il cervello umano e la narrativa, l’antropologia della narrativa per cui una volta sedevamo attorno al fuoco e ci raccontavamo storie, ora sediamo al computer e scriviamo dei blog; mi interessa cosa sia cambiato, cosa sia rimasto uguale.
Ma per scrivere non serve.
O meglio, non è indispensabile.
Anzi, credo che in certi casi pensare troppo alla teoria possa causare dei problemi.
Per quanto, in altri casi, li risolva.
S’era detto preciso, vero?

Dramatica propone una struttura della storia composta da quattro binari paralleli – una struttura, questa, che cerca di emulare il modo in cui la mente umana elabora le informazioni.
I quattro “binari” sono la Storia Complessiva, la Storia del Personaggio Principale, la Storia del Personaggio d’Impatto e la Storia Soggettiva.

Complicato?
Parecchio.
Leggere Dramatica è (anche) imparare un nuovo linguaggio.

There are eight Archetypal Characters: Protagonist, Antagonist, Reason, Emotion, Sidekick, Skeptic, Guardianand Contagonist. Several of these are familiar to most authors. Some are a bit more obscure. One is unique to Dramatica. We will introduce all eight, show how they interact, then explore each in greater detail.

Dopo aver analizzato approfonditamente Personaggio, Tema, Trama e Genere nella prima parte del volume, gli autori si dedicano nella seconda parte allo Storytelling – a come combinare i quattro ingredienti, e muoverli lungo i quattro binari.

L’idea di fondo in Dramatica è che esista una “Sory Mind” – una sorta di intelligenza che nasce dalla combinazione degli elementi della narrativa.

Dramatica è un libro che si legge piuttosto rapidamente, nonostante la complessità e la novità di certi elementi.
E se da una parte non sono particolarmente sicuro che userò mai le idee ed i cobncetti proposti, dall’altra mi piace perché rappresenta un modo diverso di smontare la storia ed osservarla, di pesarne i componenti.
Potrebbe tornare utile nel risolvere certi problemi che a volte bloccano la scrittura – non perché offra soluzioni, ma perché offre certamente una prospettiva diversa rispetto ai normali manuali di scrittura.

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* o hanno copiato da qualche popolare sito web, dove poi s’incavolano come furetti per il plagio (anche se loro hanno sempre affermato che l’autore non può accampare diritti su ciò che scrive, e promosso la pirateria)

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

8 thoughts on “Un nuovo strumento per smontare le storie

  1. Sarebbe molto interessante leggere anche una tua lista di manuali di scrittura, magari divisi per genere o quelli che ritieni più interessanti.
    Anche a me piace leggere i manuali di scrittura, sopratutto perché ti permettono di capire di più i meccanismi della scrittura e di come di fatto un libro funzioni, questo non lo conoscevo e sono sicuro che lo recupererò.

  2. Credo di averne letta una delle prime versioni qualche anno fa ma se l’hanno rimaneggiata e ampliata la si rilegge volentieri. Però o il sito ha problemi in questi giorni o sono impedito io, non riesco a trovare il pdf.

  3. A suo tempo ho provato anche ad usare il software ma quando sono andata a inserire tutti i dati della storia che volevo scrivere mi sono resa conto che non avevo la più pallida idea di come usare tutte le parti perchè la storia tutto sommato ancora non c’era tutta.
    Ecco io credo che sia più interessante per “smontare” una storia che c’è già e che funziona piuttosto che per inventarne di nuove.
    Anche se ammetto che mentre tentavo di usare il software mi venivano sempre più idee e alla fine il risultato era una specie di frattale gigantesco e la confusione era totale.

  4. @Internauta
    In effetti qui da qualche parte c’è un post fatto qualche mese fa sui miei manuali di scrittura preferiti…

    @Bapho
    Per motivi incomprensibili, il link che ho inserito nel post funziona in teoria ma non in pratica.
    Riproviamo.
    Il manuale lo trovi qui da scaricare:

    Fai clic per accedere a dramatica-theory-book.pdf

    @Cily
    Il software l’ho visto e ha tanti di quei pulsanti e tendine a discesa, che ho deciso di risparmiarmelo.

  5. OT: proposta per un post. Vista la notizia odierna della morte di Doris Lessing, ho guardato l’elenco delle sue opere e ho scoperto solo oggi che ha scritto anche della fantascienza. La andrò a recuperare per leggerla in ogni caso ma mi piacerebbe sapere, se ti è capitato di leggere il Canopus in Argos, cosa ne pensi.

    • Risposta altrettanto breve: ho sempre trovato la fantascienza della Lessing indicibilmente noiosa.
      Un mio limite, indubbiamente – anche perché l’ho letta qualcosa come venticinque anni fa.

  6. Il link che hai messo nei commenti funziona, grazie mille!

  7. >> o hanno copiato da qualche popolare sito web, dove poi s’incavolano come furetti per il plagio (anche se loro hanno sempre affermato che l’autore non può accampare diritti su ciò che scrive, e promosso la pirateria) >>

    R.O.T.F.L.

    P.S. anche se non saprai che farte,e grazie dell’articolo. Sto apprezzando ogni giorno di più il tuo blog (anzi, i TUOI blog, questo e Karavansara, dove purtroppo però non riesco mai a pubblicare un commento che sia uno – credo se li magni il ).

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