strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti


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Solo chiacchiere

Questo è un post del piano bar del fantastico.
Una decina di giorni or sono, alberto ha scritto in un commento…

Mi piacerebbe un tuo post su “teorie e tecniche” della narrativa orale… o storytelling, fai tu

E naturalmente qui su strategie evolutive noi cerchiamo di rispondere sempre alle richieste del pubblico – ma in questo caso mi trovo vagamente in difficoltà.

E chissà che non sia possibile, parlando delle mie difficoltà con la questione dello storytelling non ne venga fuori qualcosa di interessante. Continua a leggere


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Immersivo o coinvolgente?

2bfc77c218eee0bf695df27c50af6b0bQualche giorno addietro mi hanno spiegato che la narrativa fantastica per funzionare dev’essere immersiva.
Credo si tratti di una colossale sciocchezza – o se preferite, di una imprecisione estremamente pericolosa.

L’immersività è un carattere delle realtà virtuali e delle realtà aumentate – che sono uno strumento utilizzato in quelle che vengono normalmente chiamate narrative transmediatiche1.
Si tratta di un processo di accrezione – molto molto studiata – di dettagli e input differenti, stratificati per generare una… beh, una realtà virtuale.
Definire immersivo un racconto, un romanzo, è un rischio.

In una realtà virtuale, l’immersività è quella caratteristica per cui non mi limito a fruire della narrativa, ma ne sono circondato e sommerso – ogni input, durante la fruizione, è finalizzato alla creazione di una realtà alternativa che deve rimpiazzare la mia realtà standard.

Può capitare anche con la narrativa? Continua a leggere


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Un nuovo strumento per smontare le storie

Sono rimasto abbastanza sorpreso, nei giorni passati, nello scoprire di aver letto una settantina di manuali di scrittura negli ultimi anni.
Un bel numero, che comprende cose ultra-specifiche (manuali su come scrivere scene di sesso o scene di combattimento), testi assolutamente generalisti (come il faldone sulla scrittura del Writer’s Digest americano), passando per manuali sui generi, e testi su scrittura e meditazione zen.

Ora, esiste questa strana faccenda, per cui di solito quelli che sostengono di saperla lunga vi dicono che i manuali li leggono solo gli sfigati, tranne quello che hanno letto loro – o magari quello che hanno scritto loro*.
Io sono più possibilista – anche perché con un po’ di fortuna ci sono manuali di scrittura che sono un gran bel divertimento, da leggere… e non perché siano involontariamente umoristici.

1496090In questi giorni, sto leggendo due volumi molto diversi, relativi alla scrittura.
Oggi vi parlo di uno dei due – che si intitola Dramatica, a New Theory of Story, di Melanie Anne Phillips & Chris Huntley, e potete scaricarlo gratuitamente dal sito relativo. Continua a leggere


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Giocare ad Halloween: Non Andare nel Bosco d’Inverno

Una bella partita a un gioco di ruolo, la notte di Halloween, è stata per molti anni una tradizione immancabile al mio tavolo da gioco.

Possiamo considerarla una variante della tradizione di raccontarsi storie paurose durante la notte delle streghe.
Giochi d’elezione, da sempre, Call of Cthulhu, Chill e Whispering Vault.

Ora, c’è un nuovo contendente per il posto di Gioco di Halloween.
È bello, è facile da imparare, ed è opportunamente spaventoso.
Si chiama Non Andare nel Bosco d’Inverno.
Il gioco è stato creato da Clint Krause, e tradotto in italiano da Andrea Sfiligoi.

nanbdiCominciamo con un bel disclaimer – il manuale in italiano di NAnBdI contiene del mio materiale, e alla creazione del volume hanno partecipato alcuni miei amici.
In base alla regola per cui dovremmo solo parlare di chi odiamo, questo post è ampiamente biasimabile.
Ma lo sapete come la penso riguardo alle regole.

E allora, di cosa stiamo parlando?
Di un volume in formato digest di ottanta pagine, con un buon numero di illustrazioni in bianco e nero di ottimo livello.
Il testo è chiaro, le regole spiegate senza troppi giri di parole.
È compatto:  in ottanta pagine, avete un setting, un sistema di regole, e un capitolo per aiutare il master a gestire il tutto.
Sta nella tasca del cappotto quando uscite la sera del 31 ottobre per andare dai vostri amici, e terrorizzarli.

Siamo in un setting che richiama il Colonial Gothic – storie che hanno radici nelle leggende e nel folklore dell’America post-rivoluzionaria.
C’è un villaggio.
Ci sono i boschi circostanti.
Ci sono le superstizioni e le leggende.
C’è qualcosa di sinistro che attende fra gli alberi.
E non è bene andare nei boschi d’inverno – ma sappiamo benissimo che i giocatori dovranno fare proprio quello.
Gioco nel quale quindi i nostri eroi dovranno affrontare il sovrannaturale sul suo terreno, e sperare di uscirne vivi.

Forte sullo storytelling e leggero sul number-crunching, NAnBdI è un gioco con delle regole semplici e flessibili, nel quale i giocatori creano delle storie inquietanti con l’aiuto di un Guardiano.

Uno degli elementi più interessanti, è il modo in cui l’ambientazione viene costruita attraverso storie e leggende – dando il tono dell’intera esperienza di gioco. È un gioco che punta molto sull’atmosfera, e lavora da pagina uno per familiarizzare i giocatori con quell’atmosfera.

Sospeso fra le parti migliori di The Village e l’azione de Il Patto dei Lupi, questo è il gioco ideale per esplorare le stesse atmosfere dell’Old Nathan di David Drake, del quale parlavamo pochi giorni addietro.
Non mancano due pagine di materiale che si può usare come ispirazione – film, libri, musica.

È molto molto buono, è diverso dal solito, ed è decisamente inquietante – inquietante bene.
Perfetto per una bella partita la notte di Halloween.

Lo pubblica in italiano Ganesha Games – che ha un sito, che trovate qui.


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Presentare come al TED

Post breve per un libro breve, oggi.

Le conferenze della serie TED sono lo standard di qualità della presentazione orale e visiva.
Se volete imparare a parlare in pubblico, passare qualche ora a guardare i filmati online è sia un buon modo per imparare la tecnica, che un sistema garantito per caricarsi.
Al di là della qualità dei contenuti, c’è un sacco da imparare dai relatori del TED, in termini di comunicazione, di stile, di linguaggio verbale e non verbale.
Indispensabili.

jeremey-donovan-how-to-deliver-a-ted-talk-coverHow to Deliver a TED Talk, di Jeremy Donovan, è un libro che si legge in un pomeriggio, costruito su un’idea semplice, e che funziona.
Donovan estrae dai più popolari filmati della serie TED una serie di principi generali, e li illustra rapidamente e con un linguaggio semplice e diretto.
Concentrandosi sull’aspetto narrativo della presentazione, il volumetto è anche ottimo per chi volesse provare un approccio diverso alla narrativa – e contiene un esempio di show don’t tell garantito per far infuriare tutti i cultisti di tale pratica.
Probabilmente perché è basato sull’autentico show don’t tell, e non sulla versione delirante che è stata popolarizzata da certi guru online.

A questo si aggiungono osservazioni interessanti su come coinvolgere il pubblico, e tutta una serie di strategie e accorgimenti logistici per comunicare al meglio.

Nel complesso una lettura divertente, e piuttosto utile.