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Noi non abbiamo paura della Bomba – Una Top Five

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Sì, ok… ma non potremmo rendere la copertina un po’ più triste?

L’altra sera, io e la mia amica Lucia ci siamo resi conto di avere una grande nostalgia per la fine del mondo.
Per l’apocalisse nucleare, possibilmente.
No, ok, The Road, grande libro, una valanga di risate, però…
Però ai vecchi tempi l’apocalisse nucleare ed il dopobomba avevano un diverso stile, una diversa impostazione.
la fine della civiltà non era un’occasione per farsi dei devastanti trip di disperazione e senso di colpa, ma piuttosto era un’opportunità per spazzare via tutte quelle persone noiose che comunque – ammettiamolo – una vita tanto non ce l’avevano, e per riaprire i giochi in maniera darwinista.

E così mi sono detto… perché non fare una Top Five?
Con uso di Piano Bar.
Anzi, due – una per i romanzi, ed una per i film.
Non dovrebbe essere difficile, no?

C’è altro?
Ah, sì… no.
No nel senso che non ci saranno Un Cantico per Leibowitz, Davy l’Eretico, Cronache del Dopobomba e tutti quegli eccellenti romanzi che ho letto, mi sono piaciuti, ma non hanno nulla a che vedere con questa top five.
È la fine del mondo come lo conosciamo – e noi vogliamo divertirci.

Perciò, via, cominciamo con qualche libro da leggere.

Hiero Desteen – ovvero Hiero’s Journey & The Unforsaken Hiero
di Sterling Lanier.
Pubblicato anche in Italia da Nord nella benemerita Fantacollana, il primo volume con una splendida copertina di Karel Thole.
Cinquemila anni or sono… ok, lo sapete come succede con le guerre atomiche.
Oggi, mentre sacche di sopravvissuti lottano per riemergere dal medioevo postatomico, i malvagi Immondi tramano per soggiogare ciò che resta dell’umanità, e poi per ricostruire le antiche armi di distruzione di massa.
Potrà il monaco guerriero Hiero Desteen attraversare le terre selvagge in groppa alla sua alce, ed accompagnato da un orso senziente, e debellare i piani degli Immondi?
Cederà alla tentazione delle donnine discinte?
Come userà i suoi poteri ESP?
Divertente, ben scritto e non banale, il ciclo di Hiero avrebbe dovuto essere una trilogia, ma Lanier non scrisse mai il terzo.
Tocca accontentarsi, ma è un gran bel leggere.

The Jewels of Aptor
di Samuel R. Delany
Di Delany sarebbe stato più corretto forse inserire in lista il ciclo delle Torri (che è ambientato nello stesso universo narrativo), ma The Jewels of Aptor – che da noi pubblicò ancora una volta la Fantacollana – ha più classe, è meglio scritto ed ha un maggior peso nello sviluppo del genere.
Non starò a tediarvi con la storia di come ci sia stata una guerra atomica… vi basti sapere che i delfini cercarono di impedirla, ma non ci riuscirono.
Il mondo post-apocalittico ha un aspetto piacevolmente classico (nel senso di Greco-Romano/Omerico-Virgiliano), e quando la corsa si apre per recuperare i gioielli del titolo, sarà l’occasione per visitare un bel po’ di ruderi infestati dai mutanti, e per riflettere sul significato dell’arte e della poesia in presenza dell’annichilimento assoluto.
Primo lavoro pubblicato dall’autore, è considerato uno dei lavori più accessibili di Delany – pur contenendo in nuce gran parte delle sue tematiche classiche.

Damnation Alley, di Roger Zelazny
La guerra atomica ha lasciato l’America devastata.
Poche isole di relativa civiltà sopravvivono applicando leggi repressive sui pochi cittadini rimasti.
Per portare un vaccino da Los Angeles a Boston, viene tirato fuori dalla galera un pluriomicida e biker – Hell Tanner.
L’uomo giusto per il lavoro?
Riusciranno i nostri eroi a sfuggire alle tempeste assassine, ai mutanti feroci ed a tutto il resto dell’ambaradan?
In Italia si intitola La Pista dell’Orrore, e lo ristampava frequentemente Urania.
Ci fecero anche un brutto film – e gli Hawkwind ci fecero una canzone…

Ride the post-atomic radioactive trash
The sky’s on fire from the nuclear flash
Driving through the burning hoop of doom,
In an eight wheeled anti-radiation tomb
Thank you Dr. Strangelove for going doolally,
Leaving me the heritage of Damnation Alley

Ma forse stiamo rerstando su titoli un po’ troppo colti e raffinati.
Il crollo della civiltà comporta anche, necessariamente, un crollo degli standard.
E la necessità di fare scorte abbondanti, per sopravvivere a lungo nel rifugio.
E allora…

Horseclans, di Robert Adams
Fuck yeah!
La civiltà è crollata in una guerra atomica scoppiata nel 1980.
La Grecia ha invaso l’America (eh?!)
Pericolose bande di hippie mutanti cannibali vagano per le terre desolate.
Tecnostregoni fascisti sessualmente ambigui tramano il dominio globale e il palpeggiamento lascivo degli eroi muscolari.
E contro tutti questa teppaglia assortita, dalle praterie ecco che arrivano gli Horseclans, guerrieri forse un pochino nichilisti e autoritari, ma comunque simpatici, legati telepaticamente ai propri cavalli ed alle tigri dai denti a sciabola che tengono come animali da compagnia.
Alcuni di loro sono immortali, tanto per far buon peso.
Diciotto romanzi, nessuno – credo – mai tradotto nel nostro paese, più un manuale per giocarci con GURPS.
Non si leggono per la letteratura.
Non si leggono per la raffinatezza dello stile o per i profondi contenuti.
Si leggono per il baraccone avventuroso e barbarico.
E per le copertine.
E nessuno credo abbia mai avuto una crisi depressiva dopo aver letto questi.

Bonus track:

La serie delle Deathlands, di Jack Adrian & James Axler
I diciotto volumi degli Horseclans non vi bastano?
Bene, allora sparatevi i 100 e rotti volumi che la Golden Eagle ha sfornato a partire dal 1986, quando due autori sotto pseudonimo pubblicarono Pilgrimage to Hell, descrivendo la prima gita di un gruppo di bastardi duri a morire fra le macerie medioevalizzate degli USA devastati – come tutto il resto del globo – da una guerra atomica scoppiata da qualche parte nel 2001.
Un mondo in cui lo schiavo è la forma di valuta corrente e in cui la violenza è la forma di interazione sociale standard.
Alla serie, nel corso degli anni, hanno lavorato molti validi scrittori del medio livello, producendo intrattenimento seriale per lettori di bocca buona. Ma un paio si possono leggere.
Tutti i titoli sono anche disponibili come audiobook – perché noi valiamo.
Ci hanno anche fatto un brutto film per SciFi Channel, con Vincent Spano e Traci Lords.

Extra – non vi basta ancora?
Allora c’è lo spin-off di Deathlands, Outlanders – sviluppata dal pulpster e fumettista Mark Ellis, che viaggia solo attorno ai 60 volumi, è ambientata un secolo dopo la serie principale, ed è in genere meglio scritta.
La nuova serie oltretutto adatta le premesse al quadro politico del ventunesimo secolo – no, non sono stati i russi a premere il bottone.
Prodotto seriale che più seriale non si può, resta una cosa da leggere almeno una volta nella vita.
Il primo, per provare.
Ma no, dai, i primi tre.
Non più dei primi cinque.
O sette.

E qui ci fermiamo.
Per il prossimo weekend, vedremo di mettere insieme qualcosa di cinematografico.
Sarà una bomba.

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

14 thoughts on “Noi non abbiamo paura della Bomba – Una Top Five

  1. Non le fanno più le apocalissi di una volta…

    Sbaglio o Deathlands arrivò in Italia in formato pocket, proposto da qualche sconosciuto editore che faceva il verso a Urania? Devo averne un paio di uscite, da qualche parte nell’armadio. Li ricordo come divertenti.

    La pista dell’orrore l’ho letto tre volte, ma molto tempo fa, e ho visto anche il film (meglio il libro, eh!)

  2. Wow, che miniera! *-*
    Non conoscevo NESSUNO dei libri citati, ora ovviamente mi mangio le mani perché non so se riuscirò a recuperarli.
    E tutto questo mi induce a considerare l’ipotesi di istituire un minuto di silenzio per esprimere cordoglio per la morte della Nord così come era una volta. Bella. E piena di fantasy e sci-fi.

  3. @Macnab
    Può anche darsi che qualche editore italiano ci avesse provato… io però me li ero persi.
    Ricordo però quando… mah, attorno al 2002/2003, il postino mi consegnò per sbaglio un pacco destinato a un vicino di casa, che conteneva TUTTO Deathlands e TUTTO The Survivalist … saranno stati centocinquanta paperback, la cassa pareva un container.
    Restituirli al legittimo proprietario mi spezzò il cuore.

    @gherardo
    Sì, la Nord era una miniera di titoli meravigliosi.
    Per quel che può valere, sia Aptor che il primo Hiero si trovano occasionalmente su bancarelle varie, o a remainder.
    Tocca tenere gli occhi aperti.

  4. Tranne la Pista dell’orrore, pescato come Urania su una bancarella di libri usati(?) [bei tempi…], e a parte gli esclusi, [e millanta altre storie “atomiche” simili] devo ammettere che gli altri non li conoscevo, o meglio, qualcuno ho provato a cercarlo ma senza successo [Hiero Desteen].
    A quanto pare oltre la centomillantesima ristampa del Meglio di Asimov, altro in libreria non si trova.
    Ora sono in (im)paziente attesa del prossimo post, sono davvero curioso di sapere quali titoli usciranno dal cilindro…

  5. Ah, la leggerezza dell’avventura sfrenata e senza troppe masturbazioni mentali. Certo, La pista dell’orrore di Zelazny è un pezzo leggendario del genere ma le storie pseudo mitiche hanno quel fascino pesantemente pulp che oggi non si trova più. Non mi sembra che ci siano scenari post apocalittici sullo sfondo ma alla memoria mi è venuto DEN di Corben, che sembra riassumere in splendide tavole multicolori tutto quello che hai evocato poc’anzi.

  6. Horseclan mi attrae molto, i 18 romanzi sono tutti collegati l’uno all’altro o è possibile anche leggerne alcuni singolarmente senza ripercussioni?

    • Sono relativamente indipendenti… i primi tra l’altro sono stati ristampati di recente (purtroppo senza le originali copertine di Kelly Freas) e si dovrebbero trovare anche come ebook.

  7. Devono essere miei.

  8. Pingback: The Seven Habits of highly infective people (di William Todd Rose) – Free eBook | Plutonia Experiment

  9. Il “baraccone barbarico” mi ha favorevolmente impressionato e incuriosito. Se l’autore è bravo come Howard …

  10. Pingback: Il Viaggio di Hiero | strategie evolutive

  11. Post-apocalittico nucleare con baraccone barbarico? Cioè qualcuno mi spiega perché non sono stato invitato alla festa?!

    Devono essere miei. TUTTI. XD

  12. Pingback: Leggere la Fantacollana – Il Viaggio di Hiero | Il futuro è tornato

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