In questi giorni tutti – ma dico tutti – vi hanno consigliato dei libri dell’orrore, delle storie di spettri, dei film di paura e quant’altro.
La maggior parte non sono stati neanche originali.
E allora proviamo ad andare controcorrente.
Women of Future Past è una raccolta di racconti di fantascienza scritti da donne.
Curato da Krisine Kathryn Rusch, è una sorta di breviario, una collezione di titoli eccellenti, di storie che è necessario leggere.
Un volume da acquistare in cartaceo, per sbatterlo sulla testa a quelli che dicono che la fantascienza non è una cosa da donne (no, davvero, ce ne sono un paio che ragionano ancora così.)
La raccolta include storie di Leigh Brackett, Lois McMaster Bujold, Pat Cadigan, CJ Cherryh, Zenna Henderson, Nancy Kress, Ursula K. Le Guin, Anne McCaffrey, C.L. Moore, Andre Norton, James Tiptree, Jr., e Connie Willis.
E ha una copertina splendida.
Naturalmente se siete appassionati, le storie nell’antologia le avete già lette tutte1, ma l’introduzione della Rusch da sola vale il prezzo del biglietto.
- o, in caso contrario, eccovi un’ottima occasione per porre rimedio alla vostra inammissibile ignoranza. ↩
31 ottobre 2016 alle 3:49 PM
A proposito di donne, è morta Sheri Tepper qualche giorno fa…
31 ottobre 2016 alle 4:36 PM
Sì, ho fatto unbreve post a riguardo su Karavansara.
Ottima autrice, poco frequentata qui da noi.
31 ottobre 2016 alle 5:28 PM
Devo decidermi a seguire anche l’altro blog! 🙂
31 ottobre 2016 alle 8:24 PM
Ho sempre pensato che il tocco femminile nella fantascienza sia un valore aggiunto…e poi adoro Andre Norton 😉
31 ottobre 2016 alle 8:25 PM
Andre Norton ha prodotto una valanga di roba, sempre di qualità più che degna, e ha fatto scuola nel vero senso della parola.
31 ottobre 2016 alle 8:31 PM
Me ne innamorai quanto lessi (ormai eoni fa) quando lessi la sua saga del mondo delle Streghe…ma anche le altre sono delle scrittrici bravissime..
A questo riguardo mi ricordo il giudizio che diede un rivenditore di libri usati quando dissi che cercavo qualcosa della Norton…
“Piace anche a me…ma gli editori italiani pensano che non sia un granchè….sempre detto che gli editori italiani non capiscono un c….bepp!” 😉
31 ottobre 2016 alle 8:34 PM
Io ricordo considerazioni simili su Tanith Lee e su C.J. Cherryh.
E su un sacco di altre autrici.
E credo che Zemma Henderson qui da noi non se la ricordi nessuno.