Ho speso dieci euro per un ebook, qualche giorno addietro.
Cifra folle, ma l’ho fatto volentieri, per una serie di motivi.
Il primo, la scelta era pagare i dieci euro per l’ebook o pagarne venti e rotti per il rilegato rigido e aspettarlo due settimane, rischiando che andasse perduto. O aspettare sei mesi il paperback.
Il secondo, volevo leggerlo appena uscito, perché mi incuriosiva molto.
Il terzo, perché è un libro di Steven Brust, e Steven Brust non mi ha mai fatto rimpiangere un centesimo che ho speso per il suo lavoro.
Non intendo recensire il romanzo di Steven Brust e Skyler White, The Incrementalists: la recensione l’ho già scritta, ed uscirà su Il Futuro è Tornato, che è ilposto giusto per certe cose.
Mi limiterò a dire che il romanzo è una sorta di poliziesco (c’è un omicidio, c’è una trama occulta) ambientato a Las Vegas, con per protagonisti un gruppo di immortali.
Beh, una specie di immortali.
Se volete, qui c’è il book trailer.
Ciò di cui vorrei parlare è di come il romanzo di Brust e White sia scritto dichiaratamente (lo dice nell’ultima pagina) per veicolare una teoria.
La teoria è che l’unico modo per migliorare le cose sia attraverso piccoli incrementi, piccole spinte nella direzione giusta, a livello personale. E che lo strumento ideale per distribuire queste piccole spinte sia la narrativa.
Raccontare storie che rendano le cose un poco migliori, per qualcuno.
Non tanto.
Però adesso.
In effetti, c’è stata un sacco di gente, in passato, che aveva capito tutto (o così diceva), ed aveva un grande piano che in un sol colpo avrebbe cambiato tutto e reso tutto perfetto.
Ne sono derivate guerre, esecuzioni sommarie, carestie, devastazioni, cicatrici a scala geologica sulla superficie del pianeta.
Perché magari tu pensi che la tua idea sia buona, ma poi alla prova dei fatti non lo è, perché la realtà è vasta e complicata, e le variabili in gioco sono troppe.
E allora è meglio causare un piccolo incidente che un grosso disastro.
Perciò si procede per piccole spinte – si cerca di portare un po’ di luce qua e là, sapendo (perché esiste la storia della nostra specie a dimostrazione, ma anche un sacco di teorie piene zeppe di integrali) che la somma di piccoli incrementi può causare cambiamenti epocali.
Senza far male a nessuno.
Se qualcuno si fa male, non vale.
Ora a me sorge il dubbio che Steven Brust e Skyler White suggeriscano la narrativa come strumento principale per l’applicazione di questi piccoli incrementi perché… beh, perché sono scrittori.
Il che forse spiega perché anche a me l’idea piace.
E mi piace perché richiama un’idea che è sempre esistita, nella mia tribù, che è quella che se raccontiamo storie sul futuro, noi quel futuro lo aiuteremo a prender forma, e se raccontiamo storie sullo spirito umano contro le tenebre, ispireremo i nostri simili a combatterle e sconfiggerle, quelle tenebre.
Il che naturalmente va a ricollegarsi al mio discorso sulle narrative positiviste, sull’importanza di essere Ernesto, e tutto questo genere di cose.
A perché scrivo ciò che scrivo (e leggo ciò che leggo, naturalmente).
Mi è piaciuto molto, The Incrementalists – più forse per gli strumenti che mostra in azione che per la storia che racconta.
Vale i dieci euro spesi?
Per me si, forse per voi no.
Ma è un romanzo di Steven Brust, e a me Steven Brust non ha mai fatto perdere un centesimo.
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- Review: The Incrementalists, Steven Brust and Skyler White (booksbrainsandbeer.wordpress.com)
- Double Review: Jhereg and Yendi by Steven Brust (amandaniblock.wordpress.com)
16 novembre 2013 alle 2:25 PM
Mi piacciono molto quasi tutti i tuoi articoli. Certe volte clicco un like perché non trovo il tempo o le parole da aggiungere. Invece questo articoli è davvero ispirante… Bravo Davide!
16 novembre 2013 alle 2:28 PM
Grazie!
16 novembre 2013 alle 3:33 PM
La narrativa è un ottimo metodo per dare le piccole spinte nella direzione giusta, ma non è l’unico; ogni piccolo gesto che possiamo fare per aiutare qualcuno a lottare contro le tenebre di cui parli, ogni parola di conforto, ogni volta che ci siamo nel momento del bisogno, sono altrettanto efficaci. E’ vero non sempre il gesto viene apprezzato, ma lo facciamo per la spinta non per l’applauso
16 novembre 2013 alle 4:02 PM
Davide…. °______°
E’ impazzito il PC o stai facendo le grandi pulizie sul blog?
16 novembre 2013 alle 4:03 PM
Sto ridisegnando il blog per renderlo più facilmente leggibile.
Cosa ne dici?
16 novembre 2013 alle 4:37 PM
Mi piace l’idea però secondo me il colore del testo è un po’ troppo chiaro e si fatica a leggere molte righe… Però potrebbe anche essere il mio monitor.
Non so.
16 novembre 2013 alle 4:39 PM
…dimenticavo…
L’immagine dell’header è fantastica! 😀