strategie evolutive

ciò che non ci uccide ci lascia storpi e sanguinanti

Cosa mi piacerebbe scrivere

11 commenti

Un post all’insegna della pigrizia.
Dunque dunque…

Il racconto per Hydropunk, nel bene e nel male, è stato impacchettato e spedito.
Il lavoro sulla nuova storia di Rebel Yell procede, anche se non in maniera piana quanto vorrei.
Sempre a dare dei problemi, Reb.

E poi?
Cosa mi piacerebbe fare?

Beh, ok, un sacco di cose, a dire il vero…

. mi piacerebbe scrivere un fantasy
In realtà ho già una outline e una scomposizione in scene, ma proprio non riesco a trovare la voce adatta per scriverlo.
Il che è magari una mia fisima, ma essendo io quello che scrive, beh, è una fisima pesante.
Il mio grosso, colossale problema col fantasy è che, arrivando da Sprague de Camp e Fritz Leiber, passando per Zelazny e Vance, non riesco a prenderlo sul serio.
Per cui sì, ok, ho una buona storia sword & sorcery delineata, ma fatico a prenderla sul serio.
Ed invece è necessario prenderla sul serio, perché è una storia seria, non una farsaccia.
E a complicare tutto, naturalmente ci sono tutti quei personaggi là fuori, con la loro ossessione per le spade e lo show-don’t-tell, che mi fanno venire una gran voglia di capovolgere un po’ delle loro stupide regole.
Questa faccenda di pensare al potenziale lettore, quando si scrive, in certi casi è davvero una maledizione.
Questo complica ulteriormente le cose.
Anche senza voler provare ad usare la Cool Stuff Theory di Steven Brust*.

… e proprio per quella faccenda di Vance, e Zelazny, e Leiber e De Camp…

. mi piacerebbe scrivere un fantasy razionalizzato alla maniera di Unknown, una storia umoristica
Tongue in cheek, come dicono gli anglosassoni.
Prendere un’idea fantastica, una cosa anche trita… anzi, meglio se trita.
Un bel cliché di quelli che vendono le trilogie a paccate, una di quelle cose che erano già stracche e prevedibili ai tempi di Shakespeare, e poi semplicemente applicare non qualche strambo mumbo-jumbo romantico, non i precetti di “Come scrivere fantasy per giovani lettori”, ma piuttosto una ferrea logica, ed un po’ di freddo positivismo.
Capovolgere un po’ di concetti muffiti.
Una storia che sbeffeggi il fantasy da due lire che così tanti idolatrano.
Perché solo un idiota sarebbe ansioso di posare le terga su un trono di spade senza indossare delle mutande di latta.
Pensateci.

E poi, naturalmente…

. mi piacerebbe scrivere un noir
Ne ho già parlato.
E con alcuni amici ci stiamo prendendo tempo, perché sarebbe bello fare un combo, una antologia, qualcosa.
Ma nel frattempo, sì…
Una storia noir, badate bene, non un poliziesco che si dà delle arie.
Una cosa chandleresca con una spruzzata di Goodis.
Una storia in cui nessuna buona azione vada impunita, nella quale l’unica certezza sia l’inaffidabilità del prossimo.
Non so perché, ma l’ambienterei in una località esotica.
Il genere di posto dove si trovano un sacco di espatriati.
La forma sarebbe semplice da adottare.
La sostanza, eh, quella richiederebbe lavoro.
Però avrei già la colonna sonora.

… e ancora …

 . mi piacerebbe scrivere una storia di spettri allegramente scollacciata
Sì, sesso e ectoplasmi.
Come rimorchiare dopo la morte.
Dopotutto, come dev’essere, la vita sessuale di una entità incorporea?
Sarebbe divertente – anche come esercizio.
Non necessariamente una cosa alla Topper, non un clone di Beetlejuice.
O come il vecchio Più di Là che di Qua, di Amurri.
O una variazione sul tema di Fantasmi a Roma.
Piuttosto, il genere di commedia sexy che leggerebbero i coniugi Addams nel loro buduoir.
Ecco, sì, magari con un impianto teatrale.

… e per finire…

. mi piacerebbe scrivere un weird western
Perché è un genere che mi piace ma per il quale non ho alcuna esperienza**, dovrei imparare nuovi moduli, un nuovo linguaggio.
Però sì, una bella miscela di pseudoscienza, leggende indiane, pistoleri e kung fu.
Praterie, città fantasma, dinosauri.
Perché non si può scrivere il weird western senza un po’ di kung fu nel posto giusto.
E un paio di dinosauri,
Steampunkish, ma con un taglio western.

Ecco, questo è quello che mi piacerebbe scrivere.
Avendone il tempo.
Storie lunghe – 10/12.000 parole.

D’altra parte, in TV alla sera non c’è mai niente…

———————————————————————-

* … e d’altra parte, avendo scoperto la Cool Stuff Theory, diventa impossibile immaginare di scrivere secondo qualsiasi altra regola.

** Anche se, ora che ci penso, Tyrannosaurus Tex era un weird western!
Che diavolo!

 

Autore: Davide Mana

Paleontologist. By day, researcher, teacher and ecological statistics guru. By night, pulp fantasy author-publisher, translator and blogger. In the spare time, Orientalist Anonymous, guerilla cook.

11 thoughts on “Cosa mi piacerebbe scrivere

  1. -Una storia che sbeffeggi il fantasy da due lire che così tanti idolatrano-
    Una storia come il cartone Dave il Barbaro?

    Dave, Fang, and Candy
    Brave and bold, they’re not.
    The ain’t the greatest heroes
    But they’re the only ones we got!

  2. Ma quanto mi piacerebbe leggere un fantasy come lo descrivi tu…un bel po’ pungente direi… 🙂
    Spero davvero che tu riesca a trovare la giusta verve 😉

    Domanda: che ne è del romanzo scritto in quei 6 giorni prima dell’estate?Lo revisionerai?Quando pensi di darcelo in pasto?

  3. Insomma! Smettila di perdere tempo e fila a scrivere tutte queste belle cose!
    Ho voglia di leggere “Mana the Barbarian”! 🙂

  4. Beyul Express dorme tranquillo nella sua directory.
    Fino alla chiusura del dottorato non intendo toccarlo – perciò credo che, con un po’ di fortuna, la stesura definitiva verrà distribuita l’anno prossimo, diciamo dopo l’Epifania ma prima di Pasqua…

  5. Tanta roba, come sempre. Bello che i progetti non manchino mai (io sono più o meno sulle tue stesse frequenze). Trovare il tempo per far tutto è sempre l’ostacolo più grande. Diciamo che quando realizzo il 50% di quanto avevo in mente mi ritengo già baciato dalla fortuna 🙂

  6. Sì, anch’io credo che sia buono riuscire a concretizzare metà dei progetti.
    Poi, per dire, non è detto che idee diverse non collidano per dare il via a qualcosa di diverso, che le incorpori entrambe.
    L’importante è non restare fermi.
    Correre, in fondo, è poi semplicemente continuare a cadere in avanti 😉

  7. Quanti progetti, sempre impegnatissimo 😀
    Io di solito scrivo nei periodi di “relax” universitario, altrimenti non è possibile xD
    Spero di leggere le prime due 😉

  8. anche io ho lo stesso problema col fantasy. Parto serio e poi applicando le logiche conseguenze, butto tutto in barzelletta e abbandono. Se resto serio sembra fanfiction scritta da un adolescente ombroso. Una cosa che potrebbe aiutarmi è inserire il tutto in un contesto più o meno storico, ma non amo la ricerca perhé mi porta sempre fuori strada.

  9. Secondo me dovresti concentrarti su uno solo, darti una scadenza, e finirlo. E poi sotto con un altro… Io cerco di fare cosi` e di solito funziona.

  10. Un fantasy, eh? No, penso che il sword & sorcery non faccia per te. Bisogna prendersi almeno un pochino sul serio per scrivere un fantasy e non conosco nessun altro che riesca a buttare tutto in parodia come te. Correre sul limite sottilissimo tra la parodia e il testo è una faticaccia ingrata – anche perché non è detto che i lettori capiscano davvero le tue intenzioni – e per affondare tra spade, cavalli, armature e incantesimi rimanendo seri e concentrati bisogna essere ben decisi a piazzare il testo a qualche editore. Peggio che andar di notte. Tentare un’ambientazione del tutto inattesa? Ambientarlo nell’Est europeo nel 700 d,c, tanto per dire? Possibile, certo, ma ti suggerisco di insistere sul Weird Western – il tuo Tyrannosaurus Tex era superbo – o sul Noir. Un abbraccione.

  11. Pingback: Quel che mi piacerebbe scrivere | Plutonia Experiment

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